Accusa di corruzione: chiesto l’arresto per “Giggino ’a purpetta” (all’anagrafe senatore Luigi Cesaro), il potente e discusso ras che ha voluto Giorgio Magliocca sulla poltrona di commissario provinciale di Forza Italia – Le battute e le risate dei buon-tamponi pignataresi

Accusa di corruzione: chiesto l’arresto per “Giggino ’a purpetta” (all’anagrafe senatore Luigi Cesaro), il potente e discusso ras che ha voluto Giorgio Magliocca sulla poltrona di commissario provinciale di Forza Italia – Le battute e le risate dei buon-tamponi pignataresi

PIGNATARO MAGGIORE – I buontemponi pignataresi (autoribattezzatisi, in tempi di Coronavirus, buon-tamponi) per farsi quattro risate a spese della classe politica locale hanno messo in giro la voce che a pranzo e a cena in queste ore vanno di gran moda le polpette, anzi per essere più precisi napoletanamente: le “purpette”. Ed elencano tutte le possibili ricette: dalla “purpetta” fritta a quella nel sugo di pomodoro, dalla “purpetta” al forno alla stessa pietanza cotta alla griglia. Aggiungono (i soliti buon-tamponi) che il più vorace consumatore di “purpette” è, manco a dirlo, il sindaco di Pignataro Maggiore Giorgio Magliocca, presidente della Provincia di Caserta e commissario provinciale di Forza Italia. Sono pronti a giurare (sempre i buon-tamponi) che Giorgio Magliocca inoltre si sia laureato in “Purpettologia” addirittura con una tesi dal titolo “La filosofia del diritto delle purpette nella ricetta di abbascio ’o Rarone” e che si sia poi specializzato con un master incredibilmente dedicato al “Diritto penale delle purpette nella scuola forense di areta ’a Iardina e di ‘ncopp ’a Cupella (tendenza Triella)”. Per i nostri pochi ma affezionati lettori non locali va precisato che Rarone, Iardina, Cupella e Triella sono delle zone di Pignataro Maggiore.
Ma perché è esplosa la spiritosa attenzione per tale pietanza, in data 15 maggio 2020, ad opera della ridanciana combriccola che evidentemente non ama Giorgio Magliocca? La pista da seguire è quella politica, naturalmente, visto che il sindaco – dopo essere stato seguace di vari altri insigni statisti di pari livello che gli assicuravano una qualche poltrona – è da ultimo approdato alla corte di un potente e discusso ras di Forza Italia conosciuto come “Giggino ’a Purpetta”, all’anagrafe senatore Luigi Cesaro. A sentire quanto si dice negli ambienti politici e giornalistici, sarebbe stato proprio l’imperatore Cesaro a volere Giorgio Magliocca sulla poltrona di commissario provinciale di Forza Italia, ritenendolo evidentemente idoneo a seguire una linea politica ispirata – immaginiamo – ad Alcide De Gasperi, Giorgio La Pira e Aldo Moro. Solo che “Giggino ’a Purpetta” è un incompreso per colpa dell’accanimento di certi magistrati che ora hanno chiesto alla Camera di appartenenza di poterlo arrestare e metterlo ai domiciliari con l’accusa di corruzione per fatti relativi al territorio di Castellammare di Stabia e che lo coinvolgerebbero nella qualità di ex presidente della Provincia di Napoli.
Non è un buon momento per Giorgio Magliocca. Sempre secondo quanto riferiscono ancora una volta i buon-tamponi (ma come hanno fatto a saperlo?), quando Giorgio Magliocca ha saputo della richiesta d’arresto nei confronti del suo capo politico, senatore Luigi Cesaro, avrebbe lapidariamente commentato: “Giggino è innocente, l’inchiesta è solo una Purpetta avvelenata”.

Rassegna stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

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