Acque del Rio Lanzi contaminate dal batterio “Escherichia Coli”: arriva il divieto di utilizzo del torrente

Acque del Rio Lanzi contaminate dal batterio “Escherichia Coli”: arriva il divieto di utilizzo del torrente

CALVI R./ PIGNATARO M. – Potrebbe trattarsi di una vera e propria emergenza quella che sta interessando il Rio Lanzi, il torrente che parte dall’Agro caleno e arriva fino al Mar Tirreno. Le analisi effettuate giovedì scorso su dei campioni prelevati dall’Asl e dall’Arpac avrebbero evidenziato una contaminazione da Escherichia Coli. Il valore della presenza del batterio nell’acqua supererebbe di circa 8 volte il limite tabellare.

Notizia questa che ha messo in allarme le istituzioni sanitarie visto che nelle acque destinate al consumo umano, nelle acque di piscina, nelle acque adibite alla balneazione, ma anche in altri tipi di matrici, ne è prescritta l’assenza obbligatoria in relazione al suo ruolo di indicatore primario di contaminazione fecale. L’ Escherichia Coli, infatti, pur avendo un ruolo fondamentale nel processo digestivo, può provocare malattie nell’uomo e negli animali, come infezioni del tratto urinario, meningite, peritonite, setticemia, polmonite, diarrea (la patologia varia a seconda del ceppo del batterio). La dissenteria da Escherichia Coli, inoltre, viene contratta principalmente da alimenti contaminati.

L’allarme era stato lanciato dal sindaco di Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro, con un esposto inviato a settembre all’Asl, nel quale denunciava un probabile inquinamento delle acque di scolo nel Rio Lanzi. Le attività di controllo e le analisi dell’Asl e dell’Arpac hanno confermato la circostanza. Tanto che una relazione dell’Agenzia ambientale e le prescrizioni del Dipartimento di Prevenzione hanno esortato a limitare l’utilizzo delle acque del torrente.

Il primo cittadino pignatarese – con ordinanza sindacale numero 21 del 4 aprile 2014 -, poiché il comune di Pignataro non effettua scarichi pubblici nel Rio Lanzi, ha potuto ordinare soltanto ai proprietari dei terreni confinanti e limitrofi al torrente la limitazione dell’utilizzo delle acque a scopi zootecnici e irrigui (potranno essere utilizzate soltanto con metodi che eviteranno il contatto con la vegetazione e gli interventi irrigui dovranno essere sospesi almeno trenta giorni prima della raccolta). Il divieto – come riportato nell’ordinanza – “sarà valido fino ad avvenuto riscontro di conformità dei parametri tabellari a opera dei competenti organi di igiene e sanità”.

Il provvedimento dell’Ente di Palazzo Scorpio, però, sembra essere finalizzato a tutelare i consumatori, ma non a limitare l’inquinamento del Rio Lanzi proprio perché il paese non scarica nel corpo del corso d’acqua. Diverso sembrerebbe essere il discorso per comuni come Calvi Risorta, il quale continuerebbe a sversare acque con forte carico inquinante nel torrente che, tra l’altro, prosegue la sua corsa verso il Mar Tirreno attraversando i comuni di Sparanise, Sant’Andrea del Pizzone, Carinola, Falciano del Massico e Mondragone.

ord._21 scarico Rio Lanzi

Red. cro.

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