AGRO CALENO – Il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Napoli, il dottor Carbone, avrebbe pronunciato la sentenza di primo grado nei confronti di 12 imputati che hanno scelto il rito abbreviato, nell’ambito del procedimento contro il clan Ligato di Pignataro Maggiore. Secondo quanto riportato da Casertanews e Casertace in queste ore, il giudice avrebbe inflitto rispettivamente 20 e 18 anni ai figli del boss Ligato, Antonio Raffaele e alla sorella Felicia. I due rampolli del clan Lubrano-Ligato, che da decenni spadroneggia nell’Agro caleno, erano già stati coinvolti nell’inchiesta “Caleno”, tanto che Antonio Raffaele era uscito di carcere da qualche anno.
La condanna sarebbe arrivata anche per i fiancheggiatori dei due esponenti apicali del clan. A Michele De Biase (detto “Michelone”), Fabio De Gennaro (conosciuto come “u ghiacc”), Raffaele Palmieri e Giuseppe Valente (“mesa pall”) sarebbe stata inflitta una condanna a 10 anni; 12 anni per il fido compagno di Ligato, Daniele Schettini; 9 anni per Claudio Di Bernardo, Terence Fusco e Anna De Fusco; 4 anni a Luigi Mandesi. Davide Ianuario (detto “pepeccia”), che è diventato collaboratore di giustizia aiutando a smantellare l’organizzazione, sarebbe stato condannato a 6 anni.
L’organizzazione messa in piedi dai figli del vecchio boss Ligato è considerata – da chi conosce le dinamiche storiche della criminalità organizzata nell’Agro Caleno – gerarchicamente subalterna allo storico clan che per anni è entrato nelle speculazioni più redditizie e ha firmato alcuni dei delitti più importanti della storia italiana, soprattutto grazie ai legami con altri clan come quello dei Corleonesi, dei Nuvoletta (con il quale ci sono stati vari intrecci familiari) e quello cosiddetto dei Casalesi (soprattutto con la fazione Bidognetti).
La minore importanza criminale, tuttavia, non ha impedito alla ricostituita fazione Ligato di essere altrettanto pericolosa grazie al traffico di droga messo in piedi in vari comuni della zona, e alle minacce e alle intimidazioni fatte ai danni di operatori economici e operatori criminali considerati concorrenti in attività lecite e illecite.
Red. cro.