Alcuni chiarimenti in merito allo scoop della lettera del Dirigente Coco sulla visita “ufficiale” di don Pietro

Alcuni chiarimenti in merito allo scoop della lettera del Dirigente Coco sulla visita “ufficiale” di don Pietro




VITULAZIO – Dopo la mole di certo non usuale di commenti arrivati e anche dopo aver ricevuto una lettera di due genitori di una alunna che frequenta le scuole di Vitulazio, abbiamo deciso di fare un articolo di chiarimento sulla questione, cercando di non entrare nel merito della polemica.

La redazione in particolare voleva specificare che la lettera del Dirigente Scolastico Giacomo Coco non ci è stata inviata da parte dello stesso. Ciò costituisce una parziale correzione di parte della lettera inviataci dai due genitori che abbiamo pubblicato nella sezione “Vitulazio”, in particolare quando si parla del Dirigente Coco, il quale avrebbe “esposto al pubblico ludibrio [don Pietro] mediante missiva”. Peraltro lo stesso concetto è stato esposto più volte anche nei commenti al precedente articolo anche se con parole diverse.

Con questa precisazione, speriamo di chiudere il caso: questa lettera da noi pubblicata, non era pubblica, o almeno non ci è mai stata inviata per essere pubblicata. Ne siamo venuti a conoscenza solo per il nostro lavoro di “giornalismo d’inchiesta”. Dunque il Dirigente Coco per quanto ne sappiamo non ha mai voluto esporre don Pietro al “pubblico ludibrio”. Inoltre, ci preme sottolineare che non capiamo di quale “pubblico ludibrio” si parla, avendo offerto solo un servizio alla nostra comunità, pubblicando una notizia che meritava di essere conosciuta.

Resta il fatto inoltre, che questa del Dirigente Coco è una lettera ufficiale protocollata in Comune. Dunque non si tratta di una “missiva” privata, ma di un “atto ufficiale” con tutti i valori del caso e le responsabilità di cui inevitabilmente il competente Dirigente Coco avrà tenuto conto prima di fare un atto del genere. Dunque, qualsiasi cosa pensiamo della lettera, l’unica cosa certa è che rappresenta la ricostruzione “ufficiale” di una precisa circostanza. Non siamo ai livelli del “si dice”, “si pensa”, “forse” ecc.

Non sappiamo se don Pietro e il Dirigente Coco si siano visti prima e/o dopo la lettera. In ogni caso, forse alcuni commenti stanno ingigantendo la questione, nel senso che non si parla del fatto specifico ma di uno “scontro personale” tra i due che probabilmente, anzi sicuramente, non c’è mai stato. Abbiamo parlato di “Autorità” nel titolo del primo articolo su questa vicenda, proprio per indicare il fatto che si sta parlando di questioni un po’ più ampie delle singole persone coinvolte. Non ci interessa mettere sul banco degli imputati nessuno. Non sarebbe nemmeno il nostro compito. Noi diamo solo le notizie.

Siamo comunque sicuri che le due persone interessate siano andate già oltre e stiano pensando ai rispettivi compiti, entrambi molto delicati nella vita di un Comune. Lo scontro se c’è stato è solo da interpretare come due modi diversi di intendere il compito della scuola pubblica, cosa ben diversa da una rivisitazione aggiornata alla Peppone e don Camillo. Speriamo dunque che anche i lettori, e i commentatori, lascino da parte le critiche più violente e passino ad analizzare esclusivamente il contenuto della lettera del Dirigente, che ci pare dia interessanti spunti di riflessione in merito al compito della scuola e del ruolo della formazione nel terzo millennio.

Che poi il Dirigente Coco si debba occupare di altre questioni più importanti (come suggerivano alcuni commentatori), crediamo che lo sappia pure lui, avendo “alzato la voce” più volte quando si è trattato e quando si tratta di difendere l’incolumità degli alunni a scuola o quando si parla della mancanza ormai endemica di fondi per la ristrutturazione degli edifici, o anche solo per il materiale necessario alla didattica. Da parte nostra possiamo dire che Caleno24ore ha pubblicato più volte articoli sulle criticità della scuola proprio per “richiamare all’ordine” qualcuno che evidentemente non è così attento. Ecco, leggiamola così la lettera del Dirigente e cerchiamo di tenere a mente le priorità che ogni società civile dovrebbe avere. Ragionare su questi temi non può far male a nessuno se si evitano toni troppo accesi e a nostro giudizio inconcludenti.

Cerchiamo in ogni caso di “volare alto” sulla questione. Dobbiamo tenere a mente che quando si parla di Istituzioni si parla di cose che rimarranno, a prescindere dalle persone che le rappresentano o le guidano. Domani il Dirigente Coco potrebbe essere spostato, come del resto don Pietro, ma la scuola e la chiesa comunale rimarranno.

ps: ho parlato solo marginalmente di don Pietro solo perché “agli atti” abbiamo esclusivamente la lettera protocollata del Dirigente Coco.

Gianni Criscione

(articolo condiviso dalla Redazione)

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