Allagamento via Vittorio Veneto: ordinato intervento di Istituto diocesano e Turino

Allagamento via Vittorio Veneto: ordinato intervento di Istituto diocesano e Turino

PIGNATARO M. – Potrebbe aver trovato una soluzione il problema degli allagamenti all’incrocio tra via Vittorio Veneto e la strada statale Casilina. Da Palazzo Scorpio, con ordinanza numero 16 del 24-02-2014 del Registro Generale, è stato ordinato all’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero di Capua, legalmente rappresentato da monsignor Filippo Melone, e alla società Agricola Fernando s.r.l., rappresentata da Antonio Turino, di intervenire per permettere la regimentazione e il convogliamento delle acque piovane negli appositi canali, i quali attualmente sono inutilizzabili a causa della terra e dei residui della lavorazione agricola che bloccano il fluire dell’acqua meteorica.

Grazie ad un primo sopralluogo del 27 agosto scorso della Polizia Urbana e a un successivo controllo dell’Utc del successivo 19 novembre, i tecnici hanno preso atto che sul terreno di proprietà dell’Istituto Diocesano e condotto dalla società Agricola Fernando srl, dopo che è stata impiantata una coltivazione di kiwi, è stato modificato il piano di campagna e otturato il fosso di scolo delle acque meteoriche. La modifica apportata ha determinato il deflusso delle acque sul marciapiedi e sulla carreggiata di via Vittorio Veneto. Inoltre, è stato realizzato un collegamento non autorizzato con il corpo fognario pubblico.

I Vigili Urbani, a distanza di alcuni mesi dai due sopralluoghi, hanno accertato la persistenza, in caso di pioggia, di una situazione di potenziale pericolo per l’incolumità pubblica derivante dall’allagamento da scolo di acqua. Una precedente ordinanza è stata disattesa dai responsabili, i quali hanno fornito la perizia di un tecnico di parte lo scorso dicembre che contraddice addirittura una precedente nota del conduttore del fondo. La nota attestava che in precedenza le acque piovane dell’intero fondo agricolo di oltre2 ettaridefluivano in un grosso canale recettore esistente sul confine del fondo, oggi occluso nella parte terminale.

Per tutto ciò, l’Istituto per il sostentamento del clero di Capua e Turino, con effetto immediato e comunque non oltre i sessanta giorni, dovranno eseguire i lavori di sgombro del canale conduttore a pena di denuncia alla competente autorità giudiziaria, oppure presentare ricorso contro l’ordinanza (entro 30 giorni alla Prefettura, entro 60 al Tar del Lazio ed entro 120 giorni al Presidente della Repubblica). L’esecuzione del provvedimento sarà controllato dalla Polizia Municipale e dai carabinieri di Pignataro Maggiore.

Red. cro.

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