NAPOLI – Prorogare, all’interno della Legge di Bilancio 2020 il contributo “una tantum” a favore dei malati – non professionali o ambientali – di mesotelioma pleurico derivante da esposizione all’amianto, la cui cessazione è prevista alla fine dell’anno. È questo l’appello rivolto a parlamentari e senatori campani dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Campania – Nicola Ricci, Doriana Buonavita e Giovanni Sgambati – e i responsabili delle associazioni dei familiari vittime dell’amianto “Mai più amianto” e Auser Flegreo – Giovanni Sannino e Mimmo Granato – affinchè nell’ambito della discussione sulla prossima manovra finanziaria dello Stato, vengano presentati emendamenti utili al rifinanziamento della misura, in scadenza al 31 dicembre prossimo.
“La regione Campania – spiegano sindacati e associazioni in una lettera aperta indirizzata al parlamentari campani – presenta una situazione grave e che riguarda migliaia di lavoratori e loro familiari esposti all’amianto. Con circa 4mila siti (fonte rapporto “Liberi dall’amianto” di Legambiente 2018) siamo una fra le Regioni a più alta incidenza di malattie legate all’amianto. L’emergenza pandemica in atto sta travolgendo tutte le iniziative sanitarie, di sorveglianza sanitaria, di bonifica e di risanamento territoriale previste e programmate, nonostante fossero ancorate ad un piano regionale Amianto approvato nel 2001 e oggetto di vari interventi di modifica, l’ultima del 2019 con l’adozione della delibera di Giunta Regionale numero 685, di cui chiediamo l’attuazione e l’adeguamento ai tempi. Cgil, Cisl e Uil Campania hanno già presentato nel corso degli anni le loro proposte di merito e che ribadiamo ulteriormente in un documento che presenteremo all’attenzione del Governo Regionale”.
Per i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Campania e i referenti di “Mai più amianto” e “Auser Flegreo” “è importante il ruolo che vorrete svolgere nella vostra attività parlamentare in sede di approvazione di Bilancio a sostegno della nostra proposta affinché – è l’auspicio – sia introdotta nel bilancio una norma che garantisca continuità della prestazione a favore delle vittime non professionali per il prossimo triennio. In caso contrario – avvertono – sarà cancellata una prestazione di alto valore sociale e di concreta solidarietà negando di fatto il riconoscimento di diritto alla salute in capo alle persone malate”.
C.S.