Ampliamento del Cimitero comunale: una variante al Prg farebbe intascare soldi ai proprietari e ai soliti affittuari

Ampliamento del Cimitero comunale: una variante al Prg farebbe intascare soldi ai proprietari e ai soliti affittuari

PIGNATARO M. – La Giunta comunale di Pignataro Maggiore, in data 17 aprile 2012, ha varato la deliberazione numero 46, relativa alla “Realizzazione loculi cimiteriali – Lotto 1 – Approvazione piano particellare d’esproprio”. Oggetto del previsto esproprio un terreno di proprietà della Arcidiocesi di Capua (Istituto diocesano per il sostentamento del clero), in un’area dove notoriamente vi sono fondi miracolosamente concessi in affitto per attività agricole riconducibili all’imprenditore Mario Turino detto “Fernando”, che ha maturato negli anni rapporti di affari con le famiglie mafiose Lubrano, Nuvoletta e Ligato e, più recentemente, con Nicola Palladino, quest’ultimo esponente del “clan dei casalesi” legato ai boss Michele Zagaria e Francesco Schiavone “Sandokan”. Lo stesso Mario Turino, come si sa, da consigliere comunale e assessore, fu destituito dal ministro dell’Interno per legami con la camorra.

Sarebbe opportuno che la Giunta comunale di Pignataro Maggiore valutasse – anche interessando alla delicata questione gli uffici comunali competenti – se per l’operazione di cui sopra non sia il caso di chiedere alla Prefettura di Caserta le informazioni ai sensi della normativa antimafia a carico dell’affittuario del terreno da espropriare (il quale incasserà soldi pubblici), si tratti del citato Mario Turino, di suoi familiari o di altri personaggi a lui riconducibili. Tanto più che, come si legge nella deliberazione citata, l’area soggetta ad esproprio “non risulta conforme alla previsione urbanistica del vigente PRG” in quanto “ricade in zona classificata ‘zona verde di rispetto’” e che, pertanto, occorre “fare ricorso alla variante semplificata al PRG vigente”.

Sarebbe auspicabile, inoltre, che le Autorità competenti valutassero se disporre accertamenti sulle motivazioni (o le raccomandazioni, e da chi operate) che hanno indotto l’Istituto diocesano per il sostentamento del clero di Capua a dare in affitto terreni di sua proprietà al suddetto Mario Turino o a suoi familiari, nonostante le evidenti controindicazioni; e – se tale nuovo affitto a beneficio di Mario Turino è maturato in epoca recente – accertare i motivi per i quali i vecchi affittuari (se esistenti) hanno ritenuto di andarsene proprio alla vigilia dell’esproprio o comunque quando già era noto che con l’esproprio avrebbero potuto ottenere la somma prevista dall’Amministrazione comunale. Insomma, non mettiamoci una pietra (tombale) sopra all’ennesimo affare di Mario Turino che si intreccia con vicende politico-amministrative. Con la benedizione della reverenda Arcidiocesi di Capua. Non solo perché si parla di loculi, ma sono cose dell’altro mondo.

Rassegna stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

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