Ancora sotto sequestro gli atti relativi alla gara d’appalto per il grande affare dei rifiuti – L’inchiesta della magistratura preoccupa Palazzo Scorpio: una strana deliberazione di giunta comunale è indizio della paura e della furbizia del sindaco Raimondo Cuccaro

Ancora sotto sequestro gli atti relativi alla gara d’appalto per il grande affare dei rifiuti – L’inchiesta della magistratura preoccupa Palazzo Scorpio: una strana deliberazione di giunta comunale è indizio della paura e della furbizia del sindaco Raimondo Cuccaro

PIGNATARO M. – Sono ancora sotto sequestro gli atti relativi alla gara d’appalto per il grande affare dei rifiuti a Pignataro Maggiore, segno che la magistratura intende approfondire la delicatissima questione. La notizia sul perdurante sequestro degli atti – avvenuto oltre tre mesi fa – è stata confermata ufficialmente in una strana deliberazione della (per fortuna uscente) Giunta comunale di Pignataro Maggiore, la numero 20 del 9 marzo 2016, approvata all’unanimità dei presenti dal sindaco Raimondo Cuccaro, dal vicesindaco Giorgio Valente e dagli assessori Giuseppe Giordano e Giorgio Vito. Assente alla appena citata riunione di Giunta comunale l’assessore fantasma Pier Nicola Palumbo, che immaginiamo invece sempre puntualmente e voracemente presente quando si tratta di incassare (senza fare praticamente nulla) la succosa indennità di carica.

La suddetta deliberazione di Giunta numero 20 (che pubblichiamo in coda a questo articolo) ha per oggetto: “CONFERIMENTO INCARICO A LEGALE DI FIDUCIA PER ATTIVAZIONE PROCEDURA TESA ALLA RESTITUZIONE DEGLI ATTI DI GARA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI”. Naturalmente il “legale di fiducia” è ancora una volta l’avvocato Pietro Romano, nei confronti del quale è maturata una enorme e incondizionata stima da parte del sindaco di Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro. Molto conosciuto l’avvocato Pietro Romano in quanto tra i suoi assistiti nel territorio di Pignataro Maggiore sono elencati – oltre all’Amministrazione comunale – esponenti apicali della potente e sanguinaria cosca mafiosa Lubrano-Ligato, consorteria criminale che tiene in pugno la sfortunata città conosciuta quale “Svizzera dei clan”. Nessuna riflessione sui connessi motivi di opportunità, in merito agli incarichi legali a favore dell’avvocato Pietro Romano, è finora balenata nella mente politica del sindaco Raimondo Cuccaro.

I nostri pochi ma affezionati lettori si chiederanno quale possa essere la ragione di tale assurda iniziativa della Giunta comunale, con una deliberazione che servirà unicamente a far sperperare inutilmente altri soldi dei già tartassatissimi cittadini pignataresi. La ragione andrebbe cercata – secondo quanto riferisce una nostra fonte fiduciaria che conosce le segrete cose di Palazzo Scorpio, sede dell’Amministrazione comunale – nella paura (non sappiamo se fondata o infondata) che attanaglierebbe Raimondo Cuccaro per l’inchiesta della magistratura e nella furbizia dello stesso sindaco. Sempre secondo la nostra fonte, la richiesta di restituzione degli atti sarebbe quindi nata nella fertile fantasia del sindaco nel tentativo di capire, dalla risposta del magistrato competente, a che punto sia l’inchiesta sul grande affare dei rifiuti. Ma forse il furbo Raimondo Cuccaro ha sbagliato i suoi calcoli. Il magistrato inquirente, infatti, dalla curiosa richiesta che gli arriverà a firma dell’avvocato Pietro Romano potrebbe trarre – unitamente alle evidenze investigative fin qui raccolte dai carabinieri della Stazione di Pignataro Maggiore – la convinzione della assoluta necessità di ulteriori approfondimenti.

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Rassegna Stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

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