Apertura della mensa scolastica alla scuola “don Ricca”: Sparanise in Movimento raccoglie le firme

Apertura della mensa scolastica alla scuola “don Ricca”: Sparanise in Movimento raccoglie le firme

SPARANISE – L’apertura del servizio di mensa scolastica all’istituto scolastico “don Ricca” ha scatenato violente polemiche contro l’Amministrazione comunale. La maggioranza che sostiene il primo cittadino Antonio Merola, nel corso della seduta del Consiglio comunale, ha sostenuto che il servizio non sarebbe indifferibile. I genitori dei piccoli alunni, invece, da giorni protestano vibratamente. In questi giorni il gruppo di Sparanise in Movimento ha organizzato una raccolta firme: in due giorni sono arrivate 350 firme.

Ecco che cosa hanno dichiarato gli attivisti del gruppo politico:

“Le nostre sono proposte semplici con soluzioni altrettanto semplici: se gli amministratori rinunciassero ad un mese o poco più di stipendio, riuscirebbero a mettere su la cifra utile per avviare il servizio di mensa scolastica. Stare li, ad aiutare il paese moralmente, e non materialmente, risulta quasi assurdo. Noi di Sparanise In Movimento continueremo con le nostre iniziative e proposte perché siamo convinti che oggi più che mai sia necessario un dialogo costruttivo figlio di un confronto democratico con tutte le forze in campo.” Per il momento i cittadini, oltre a postare la loro insoddisfazione sui social network, hanno trovato una sponda in un movimento di ispirazione civica che sta portando un’iniziativa a carattere popolare ma, a sentire le ultime dichiarazioni dei consiglieri di minoranza, non manca neanche l’appoggio politico. Praticamente tutti i consiglieri di minoranza hanno manifestato le loro perplessità in merito al mancato avvio del servizio di mensa scolastica. Dopo Monfreda, L’Arco e Lo Greco, anche l’ex sindaco Mariano Sorvillo ha voluto manifestare apertamente il suo punto di vista in merito alla vicenda. “ Sembra di essere tornati indietro nel tempo – ha detto Sorvillo – con un servizio fermato da una visione sbagliata ed a tratti incomprensibile, messa in pratica da chi, invece, dovrebbe avere un’apertura decisamente più ampia verso i reali bisogni delle persone. Possibile che nel 2014 i nostri figli ed i nostri nipoti debbano portarsi il panino da casa ed essere costretti a variare un regime alimentare che in una fase come quella dell’infanzia riveste una notevole importanza ? E’ mai possibile che i genitori, spesso impegnati in orari lavorativi continuati debbano fare la spola tra casa, ufficio e scuola per far pranzare i propri figli ? Anziché impegnarsi giorno e notte a voler per forza colorare a tinte fosche una situazione economica che, invece, come dicono le carte ufficiali, è limpida e cristallina, non sarebbe stato più semplice far partire il servizio ed evitare disagi ai bambini ed alle rispettive famiglie ? Il patto di stabilità potrebbe essere tenuto ugualmente sotto controllo facendo una semplice scelta di qualità della spesa, riducendo magari qualche voce limabile oppure spostando qualche pagamento di qualche mese, anche in considerazione del fatto che i genitori versano una quota parte del 20 %. Non voglio pensare conclude Sorvillo – che alla base di una scelta cosi impopolare ci possa essere, tra le righe, un disegno di altro tipo: sarebbe veramente il colmo punire i cittadini !”

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