CALVI R./SPARANISE – La Regione Campania fa un primo timido passo nel senso della bonifica della “discarica più grande d’Europa” – secondo l’espressione utilizzata dall’attuale ministro dell’ambiente, Sergio Costa (ipse dixit). Lo scorso 7 maggio, infatti, da Palazzo Santa Lucia hanno fatto sapere che Invitalia – Centrale di Committenza per la Regione Campania nell’ambito degli investimenti pubblici previsti dal Patto per la Campania – ha pubblicato – con scadenza il 23 giugno 2020 -, tra gli altri, i bandi relativi alla procedura di gara per il primo step della bonifica dell’area ex Pozzi-Ginori. L’appalto, associato ad altri due interventi in altre discariche, ha un valore complessivo di 2,7 milioni di euro da utilizzare per l’ex Pozzi, per l’Area Vasta Bortolotto (Castel Volturno) e per l’Area Vasta Regi Lagni. In questa fase saranno affidati i servizi di progettazione ed esecuzione del piano di caratterizzazione ambientale e la predisposizione dell’analisi di rischio. Il progetto prevede l’attività di indagine ambientale per verificare il reale livello di inquinamento delle aree e per definire il rischio per la salute umana e per l’ambiente.
La notizia ha trovato la pronta reazione dei comitati e militanti dell’Agro caleno. Il centro sociale Tempo Rosso di Pignataro Maggiore ha puntato il dito contro Invitalia:
In Regione si ritorna a parlare di exPozzi, una grande macchina di speculazione guidata da #invitalia sembra inizi a muoversi, per ora si parla di caratterizzazione di 3 siti, tra i quali la “discarica intombate più grande d’Europa”. La comunità ribelle dell’Agro Caleno non lascerà che questo sia l’ennesimo atto colonoalista e di speculazione sui nostri territori. Cosa significa bonificare la Pozzi? Probabilmente tra noi ed Invitalia c’è un abisso nelle prospettive. Siamo quelle donne e quegli uomini che da anni spingiamo per una soluzione, spinte che sono costate anche ripercussioni giudiziarie ad attivisti. Rovinare la festa ad Invitalia è prioritario in questa fase! Costruire un movimento popolare come ci ha insegnato il Movimento #BastaImpianti è possibile! Sta a noi realizzarlo. A noi ribelli invece il compito di spingere sempre in avanti!
Mentre lo Spazio Cales, realtà politica sparanisana, ha chiesto notizie certe sul piano di intervento:
A quasi 5 anni dalla scoperta della discarica di rifiuti tossici e nocivi Ex-pozzi inizia a muoversi qualcosa. Come abbiamo scritto più volte, il soggetto attuatore delle varie fasi di bonifica è Invitalia, dopo la rinuncia del Comune di Calvi Risorta. In questi giorni è stata indetta la gara d’appalto per il piano di caratterizzazione ambientale della expozzi per un importo di 1,5 milioni di euro dei 15 milioni previsti dal Piano regionale di bonifica. La scelta di Invitalia è stata imposta sui territori, i comitati e movimenti di lotta hanno sempre indicato una soluzione diversa, una soluzione territoriale (Comuni, oppure un consorzio tra i comuni caleni) della gestione delle varie fasi di bonifica. Ad Invitalia, alla Regione Campania e al Comune di Calvi Risorta chiediamo di conoscere il piano di intervento. Come vogliono realizzare la bonifica? Bisogna evitare che la bonifica diventi un nuovo affare per chi in questi anni ha inquinato i nostri territori, per chi sta provando a ripulirsi sotto una veste ‘green’! Pretendiamo una bonifica sotto controllo popolare, e il blocco di nuovi e vecchi impianti rifiuti!