PIGNATARO M. – Ha avuto luogo ieri mattina l’udienza di convalida dell’arresto per Antonio Cilento, il quarantaquattrenne disoccupato accusato di minaccia, resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo, insieme ai suoi avvocati (Franco Nardiello e Giuseppe Romano), ha cercato di spiegare i motivi della sua condotta al Giudice per l’indagine preliminare del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Fabio Provvisier. Ha confessato di essersi spazientito e di aver esagerato, esponendo la sua versione dei fatti.
L’uomo, già in cura per disturbi della personalità e depressione grave, ha spiegato che in quel momento era in stato di agitazione a causa di una discussione con la moglie. La lite sarebbe nata – secondo l’arrestato – per il mancato accordo in merito alle visite alla figlia minorenne, la quale vive con la compagna di Cilento dopo la separazione. Al termine della camera di consiglio, i legali del quarantaquattrenne hanno chiesto la scarcerazione dell’uomo e i termini a difesa per la celebrazione del processo. Il giudice ha concesso gli arresti domiciliari, permettendogli di lasciare il carcere, e ha fissato l’udienza davanti al giudice per la fine di settembre. In ogni caso, Cilento dovrà difendersi dalle accuse di minaccia, resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale per aver aggredito prima la moglie e i suoi familiari, e poi i carabinieri mentre attendeva di essere visitato.
Red. cro.