VITULAZIO – A un anno dal grave atto intimidatorio subito, il consigliere comunale Francesco Di Gaetano ha affidato alla sua pagina Facebook un lungo sfogo con il quale lamenta la mancanza di risposte e di chiarimenti sulla vicenda, pur confidando nel lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura. Inoltre, pone tutta una serie di quesiti politici per i quali attende risposte ormai da mesi. Va detto che se dovesse trattarsi di un attentato camorristico, come chiaramente le modalità suggeriscono, per inchieste complesse riguardanti la criminalità organizzata potrebbero passare vari anni prima che si arrivi a un chiarimento definitivo. Di seguito ecco le parole dell’ex assessore ai Lavori pubblici:
Esattamente 1 anno fa fui vittima di un attacco della criminalità.
Ve lo ricordate ? Era il sabato dell’ottava della festa, mi incendiarono l’auto sotto casa in prima serata erano le 21: 10 circa, in perfetto stile camorristico “ ho il paese sotto controllo e lo faccio come e quando voglio io”.
Una scena surreale !
Ad oggi con mio rammarico, non si è giunti a nessun chiarimento sulla vicenda e sembra quasi che la questione sia finita nel dimenticatoio… ma io non dimentico e, sono certo, neanche la mia comunità.
Non è la prima volta che assistiamo ad atti così deprecabili. Abbiamo toccato il fondo, visto che negli ultimi tempi fatti del genere ce ne sono stati e gettano nello sconforto tutti ed in particolar modo coloro che si mettono in gioco per la “ cosa pubblica” .
All’ epoca dei fatti ero un Assessore con delega al Bilancio, ai lavori Pubblici, pubblica illuminazione, sanità e prevenzione.
Restano degli interrogativi su quella vicenda:
– Cosa cercavano questi farabutti da me ?
– Li ostacolavo in cosa ?
– Qualcuno ha preso impegni a mia insaputa ?
– Qualcuno ha fatto promesse e non potendole mantenere “ha scaricato” la colpa su di me ?
– Per caso riguardavano le innumerevoli iniziative sulla sanità e prevenzione che ho fatto ? o somme da mettere a bilancio su appositi capitoli? lavori pubblici ? o la gestione dell’impianto di pubblica illuminazione ? le luci a led ? le lampade votive? I servizi cimiteriali ? le luci di Natale ?
– C’è stato qualche “ patto “ alle mie spalle ?
La cosa che mi colpì nei giorni seguenti fu però il silenzio di chi doveva difendermi, il silenzio di chi aveva il dovere di proteggermi, il silenzio di chi doveva prendere le distanze da quell’atto vile e ignobile, il silenzio di chi pubblicamente ( attraverso un manifesto o un comunicato stampa o un apposito Ordine del giorno in Consiglio comunale ) doveva prendere le distanze e non l’ha fatto preferendo isolarmi affinchè finisse tutto nel dimenticatoio “ a boll e sapon “
La politica e le amministrazioni pubbliche devono tenere alta la guardia e saper dimostrare di avere gli anticorpi necessari a respingere le pressioni e le lusinghe degli interessi criminali. Sulla lotta alla criminalità non sono ammessi silenzi, soprattutto in certi territori, dove le “ belle primavere “ non sono state sempre solerti nel condannare con fermezza. L’omertà della politica è ben più grave di quella dei normali cittadini.
Io e la mia famiglia confidiamo pienamente nell’operato dei Carabinieri e della Magistratura affinché si possa fare luce sull’accaduto consapevoli che prima o poi “o juorno ro’ giudizio” arriva.
Quel gesto ha ferito me, la mia famiglia, i miei amici sostenitori, speravano forse che quell’atto mi facesse fare un passo indietro ma in realtà mi hanno reso ancora più forte e determinato.
Non ci pieghiamo e non ci piegheremo, perché non siamo soli, perché c’è una grande comunità che ha già reagito e sta da quale parte stare.“ Lo Stato vince sempre, lo so. “ cit.