Barbarah Guglielmana in una intervista ha dichiarato che la sua poesia “esce con l’aria che respiro, non la penso prima che sia lei a presentarsi, in un’immagine in una parola in un senso. E per la vita ha le sue diverse forme, non precise non perfette non organizzate, vera di una sua nudità malvestita, magari.”
Un’immagine molto bella, questa, che leggendo la sua raccolta Davanti alla tenda edita da LietoColle traspare molto chiaramente.
“Non tutte le piante sfioriscono in primavera/ E non tutte le musiche mi ispirano sesso e morte/ Non tutte le pozzanghere mi danno vertigini,/ E se questa sera tu passerai da casa mia/ Il letto sarà già disfatto./ Rimango sul ponteggio della mia esistenza, / Sostenuta da un’impalcatura di vecchia muratura./ E quando i tuoi baci te li tieni per te/ Io godo della natura che mi sfiora l’anima profonda/ E senza stagione.”
Inoltre la materia ispiratrice dell’opera rientra in una visione sì autobiografica ma che in più ha il pregio di cercare sempre un rapporto con gli altri.
Il bene dell’amicizia, dell’amore e tutto ciò che Barbarah Guglielmana affronta in ogni poesia, alla fine, rientra nel nitido disegno di voler assumere la parola come strumento d’ascolto interiore.
LIETOCOLLE
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