PIGNATARO M. – Ben 13 anni son passati da quando il centro sociale Tempo Rosso “appare”a Pignataro. Era la primavera del ’99, intorno si respirava un fermento politico per nulla trascurabile, sull’onda dell’opposizione sociale al fenomeno della globalizzazione capitalista migliaia di persone attraversavano le strade in corteo e, anche qui, nei meandri dell’Agro Caleno, qualcosa parve sbocciare d’improvviso da quel fermento. Un gruppo di giovani, stanchi dell’immobilismo culturale, politico e sociale che ristagnava in questo loro pezzo di provincia, decise che era arrivato il giusto momento per tracciare quel filo rosso che collegasse i luoghi della loro quotidianità con il resto del mondo.
Il 24 Maggio 1999 lo stabile, che in origine ospitava un macello nella zona periferica di Pignataro Maggiore, subisce un processo di riappropriazione; quell’edificio fatiscente viene occupato e si prepara a divenire uno dei centri di attività politica ed aggregazione sociale più importanti della zona: il centro sociale Tempo Rosso.
Autogestione, autorganizzazione, autofinanziamento, autoproduzione, sono termini che pian piano vengono ad insinuarsi nel vocabolario di tutto il meltin’pot delle giovani generazioni calene e che nel corso di questi 13 anni si son venute a concretizzare assumendo il volto di numerose attività di ogni livello culturale.
Sono state parole che sono servite ad affinare strumenti di conoscenza, mischiando insieme lotta, ironia, divertimento come in una ricerca costante di impegno socio–politico. Nei paesi meridionali come i nostri, orfani di spazi sociali adeguati, in cui la vita di tutti i giorni inibisce la possibilità dell’agire politico collettivo, il centro sociale è stato vissuto come luogo di formazione e autoformazione, di autonomia culturale e sociale in cui sperimentare le forme di una cooperazione diversa e antagonista rispetto alla politica partitica ufficiale, soprattutto non sottoposta a mercificazione, senza delega alcuna.
La storia del centro sociale, quindi, è stata una volata in avanti, per cercare e trovare luoghi di espressione e di organizzazione di interessi materiali con progetti che partono dal collettivo e si riappropriano del presente e del territorio. Un modo di intendere l’agire politico e sociale come forma complessa, lontano da una concezione che considera la politica come una sfera autonoma della vita. Il nostro intento è stato quello di organizzare interessi e definire controculture cercando di allargare il conflitto nell’uso dello spazio ma anche nell’uso del tempo.
Valorizzare una progettualità dal basso è stata un’esperienza unica in un periodo di ridefinizione di poteri e di negazione violenta dei nostri sogni e bisogni. Ma il nostro contributo è stato anche più ampio. Ha eretto mura solide a difesa di una comunità di compagne e compagni, ha permesso la diffusione di pratiche ed idee tanto inedite quanto calzanti per il nostro territorio. Abbiamo lottato contro lo scempio della nostra terra, contrapponendoci, delle volte anche in modo molto forte, a scellerati progetti di devastazione ambientale; basti pensare alla lotta contro la Centraledi Sparanise, a quella contro la Piattaformadei rifiuti tossici e nocivi di Pignataro, a quella che, ancora oggiAggiungi un appuntamento per oggi, ci coinvolge contro la minaccia della costruzione di un inceneritore ai confini tra Capua, Vitulazio e Bellona. Nonostante l’imponenza del malaffare e dello sfruttamento e la loro sedimentazione sul nostro territorio, noi non arretriamo! Il Tempo Rosso rappresenta una speranza per tutti coloro che credono sia possibile combattere per un mondo altro, diverso da quello esistente: non si può restar impigliati nella fitta rete degli affari di un sistema economico che ci vede soggiogati alle scelte imposte dalle lobbies finanziarie, e che nella nostra specificità calena (ma anche casertana, o più generalmente campana) si concretizza nel massimo sfruttamento del territorio e di chi lo vive. Per questo le nostre rivendicazioni hanno mirato ad interconnettere le lotte delle popolazioni locali con quelle dei movimenti globali, cercando sinergie e contaminazioni, spiegando soprattutto che la nostra iniziativa non è e non può essere un velleitario fenomeno giovanile, ma una pratica da perseguire e generalizzare, che parte dal basso, dai bisogni, dalle esigenze concrete. Auguri a tutt*, un altro anno ci aspetta con mille lotte da fare, altre mille da vincere.
L’Assemblea di Gestione, l’Assemblea Autonoma, le compagne e i compagni tutti del c.s.o.a. Tempo Rosso
Il Programma completo della 3 giorni:
– Venerdì 18 maggio h 21,30 concerto con:
KAOS ONE + DJ CRAIM
opening act: Rappin Block Collective
dj set: Dj Geso – Dj Karto
– Sabato 19 Maggio h 17,30 –
Presentazione del libro “La collera della Casbah – Voci di Rivoluzioni a Tunisi” di Fulvio Massarelli; A seguire dibattito sul ruolo delle lotte territoriali a difesa dei beni comuni all’interno dei movimenti globali.
Parteciperanno l’autore Fulvio Massarelli, Attivisti del movimento NoTav, Attivisti del movimento Difesa del Territorio (Terzigno), Attivisti della Rete Calena Beni Comuni.
– Sabato 19 Maggio h 21,30 –
24 GRANA alternative takes tour
+ PMK
– Domenica 20 maggio h 18,00 –
proiezione film/documentario:
”Centravanti nato”
Il regista Gian Claudio Guiducci ha dedicato alla vita di Carlo Petrini, recentemente scomparso, un film intitolato “Centravanti nato” prodotto da Barbara Balzaretti, in cui con interviste e filmati d’epoca si ripercorre la vita del calciatore, sia in ambito sportivo che a livello personale.
trailer: http://www.youtube.com/watch?v=Qizw7jOFNH0
PRIMO PREMIO miglior documentario Milano International Film Festival 2007
Valdarno Cinema Fedic 2007; 2° Classificato Premio Libero Bizzarri 2007 Vincitore; Menzione speciale della giuria Bianco Film Festival Perugia 2007;
– Domenica 20 maggio h 20,45 –
Proiezione Finale di Coppa Italia Juventus-Napoli
Dopo la proiezione dj set reggae/roots/dancehall
S.P.A. – SOUND PRECARI ASSOCIATI
http://temporosso.org/
www.infoaut.org