PIGNATARO MAGGIORE – I beni confiscati alla camorra a Pignataro Maggiore e assegnati alle cooperative sociali “Le Terre di don Peppe Diana – Libera Terra” e “Apeiron” sono finiti sotto i riflettori per gravissimi problemi. Come è noto, la cooperativa “Apeiron” risulta aver firmato due protocolli d’intesa in materia di immigrazione nelle date del 29 gennaio 2018 e del 25 maggio 2018, rispettivamente per l’anno 2018 e per il triennio 2018-2020, con l’associazione culturale “Gruppo sociale La Felicità” che fa riferimento ad Angela Valente, moglie di Gaetano Lubrano. Quest’ultimo (figlio del defunto capomafia “don” Vincenzo Lubrano) è stato condannato in primo grado con il fratello Giuseppe Lubrano (pregiudicato, già sottoposto a sorveglianza speciale) per violenza privata con l’aggravante camorristica ai danni del giornalista e scrittore Salvatore Minieri. Giuseppe e Gaetano Lubrano, inoltre, sono fratelli del defunto Raffaele Lubrano detto “Lello” (ucciso in un agguato il 14 novembre 2002), il boss mafioso con il quale Giorgio Magliocca, allora consigliere provinciale di An in carica, ebbe vari incontri alla vigilia delle elezioni amministrative di Pignataro Maggiore del 2002 in cui fu eletto sindaco per la prima volta. Arrestato l’11 marzo 2011 con le accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e omissione di atti d’ufficio con l’aggravante camorristica, Giorgio Magliocca è stato assolto in via definitiva “perché il fatto non sussiste” e gli è stato riconosciuto un risarcimento per “ingiusta detenzione” di 90.000 Euro. Ma gli incontri di Giorgio Magliocca con il boss mafioso Lello Lubrano sono stati sempre confermati, in tutte le sedi, inoppugnabilmente. Presidente del “Gruppo sociale La Felicità” è Salvatore Sala, per gli amici (compresi Giuseppe e Gaetano Lubrano) “Salvo”; Angela Valente signora Lubrano ricopre la carica di segretario del sodalizio.
Per quanto riguarda “Le Terre di don Peppe Diana – Libera terra”, la cooperativa è finita nella bufera perché i beni confiscati che gestisce sono nella morsa del degrado e dell’abbandono. Lo ha dovuto ammettere lo stesso sindaco pignatarese Giorgio Magliocca, che da presidente della Provincia è anche componente del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Come si legge nell’ordinanza del sindaco numero 48 del 16 luglio 2020, “presso i cespiti affidati alla Coop.va sociale “Le Terre di Don Peppe Diana – Libera Terra” venivano rilevate le seguenti anomalie: presso i terreni siti in località beni ex Pratilli via Appia, lo spazio limitrofo il fabbricato di nuova realizzazione presenta evidenti cumuli di spine tagliate ormai secche nonché la presenza di un albero selvatico cresciuto proprio davanti l’ingresso principale della struttura. Inoltre in adiacenza a detto ingresso risulta depositata una grossa balla di fieno, la quale potrebbe essere motivo di eventuale incendio. Presso i terreni siti in località Campo dei Fiori e Casariglia, assegnati alla Coop.va sociale “Le Terre di Don Peppe Diana – Libera Terra”, l’immobile ivi esistente (vecchia masseria) presenta i vani di accesso non idoneamente chiusi, con eventuale possibilità di ricovero occasionale di stranieri o extracomunitari. Inoltre una struttura in legno e ferro, ivi esistente, si presenta completamente riversa al suolo, segno di degrado ed abbandono”.
“Apeiron” e “Le Terre di don Peppe Diana – Libera terra” risultano accomunate non solo dalla durissime critiche di cui sono oggetto, per i motivi rispettivamente indicati, ma anche dalla sintonia che hanno dimostrato in una importante occasione. Facciamo riferimento a quanto si legge nella deliberazione di Giunta comunale numero 29 dell’8 marzo 2018, oggetto: “BENE CONFISCATO DENOMINATO “CENTO MOGGIA”: NULLA OSTA ALL’UTILIZZO A TITOLO GRATUITO DI UN ETTARO DEL TERRENO INDIVIDUATO IN CATASTO AL FOGLIO 28 PARTICELLA N. 5001, DA PARTE DELLA COOPERATIVA SOCIALE APEIRON”, approvata all’unanimità dei presenti dal sindaco Giorgio Magliocca e dagli assessori Vincenzo Romagnuolo, Gerardo Del Vecchio e Rossella Del Vecchio; assente alla riunione il vice-sindaco Antonio Palumbo. Dalla lettura della deliberazione si evince che l’ettaro di terreno in questione era stato in precedenza affidato alla cooperativa “Le Terre di don Peppe Diana – Libera terra”, che poi aveva comunicato all’Amministrazione comunale la disponibilità alla cessione a titolo gratuito alla cooperativa “Apeiron”. Pubblichiamo a parte i documenti citati in questo articolo.
beni-confiscati-ordinanza-48-2020
Rassegna stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it