Beni confiscati, inquinamento ed ecomostri: Minieri attacca la classe dirigente locale

Beni confiscati, inquinamento ed ecomostri: Minieri attacca la classe dirigente locale

CASERTA – Il giornalista Salvatore Minieri, che nei prossimi giorni porterà “I Padroni di Sabbia” in giro per l’Italia (previste presentazioni il 15 aprile a San Nicola La Strada, il 18 aprile a Roma, il 9 maggio a Santa Maria Capua Vetere, il 30 maggio a Formia, poi Aversa, Casal di Principe e Castel Volturno), ritorna su questioni come la gestione dei beni confiscati e gli attacchi all’ambiente portati per ultimo dallo “Sblocca Italia”. In una intervista a “sevensalerno” tuona contro la sciagurata classe politica che sta distruggendo gradualmente e (forse) irreversibilmente Terra di Lavoro. Ecco il testo dell’intervista: 

Salvatore Minieri, classe 1973, giornalista professionista casertano, si occupa di inchieste eco ambientali.

Inizia diciotto anni fa, con reportage sui beni confiscati ai clan, e afferma:

“ Nell’area tra Casal di Principe e Castel Volturno c è stato il più alto numero di beni confiscati alla camorra, e di questi, una minima percentuale viene riconvertita per uso socialmente utile”.

Con il collega Luca Abete di Striscia la Notizia, Minieri ha portato all’attenzione pubblica il caso dell’area Pozzi, a Sparanise: in un reportage di Salvatore Minieri il pericolo che arriva dall’ex tabacchificio. In un filmato di aprile 2014, Minieri aveva scoperto l’intombamento di rifiuti tossici e industriali nella zona a ridosso della ex industria Pozzi-Iplave e, in soli quattro mesi, i giudici avevano fatto apporre sigilli e recinzioni alla zona per dare poi mandato alla Forestale di scavare negli strati superficiali.

“Sparanise, comune che ospita una delle zone più estese e potenzialmente pericolose per la salute pubblica e per l’ambiente: l’area cosiddetta ex Pozzi. L’ex tabacchificio Mindo della società Mondi Re srl copre un’area di 40mila metri di capannoni pieni di amianto e liquidi chimici pericolosissimi, a poche decine di metri da abitazioni private e dagli istituti scolastici cittadini. Questa attività che qualche decina di anni fa rappresentava un vanto per la comunità con 100 lavoratori fissi e 200 stagionali, e 10 mesi all’anno di produzione fissa, oggi è un reale pericolo per la salute dei cittadini di Sparanise e di tutta la zona circostante”.

L’Arpac – Dipartimento di Caserta ha certificato che le due centraline di rilevamento qualità dell’aria, poste al  confine dei comuni di Calvi Risorta, Pignataro e Sparanise, hanno più volte registrato, nel corso del 2013, il superamento dei livelli di sicurezza per la salute umana. Già all’inizio del 2014, (sopralluogo del 15 gennaio) tecnici dell’Arpac avevano rilevato nell’area ex Pozzi/Ginori la presenza di fusti in cattivo stato di conservazione con il contenuto pericoloso spesso caduto sul terreno.

L’area è stata  posta sotto sequestro dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere.

 Il gassifcatore a Capua

A Capua, inoltre, Salvatore Minieri scopre il bluff del gassificatore.

“L’’energia della Calenia finisce ovunque, tranne che nei comuni dell’Agro Caleno. A Capua, Giacomo Cartenì, oncologo del Cardarelli parla della provincia di Caserta, senza avere ancora i dati del registro tumori e dice che la colpa è delle troppe sigarette fumate dopo il caffè. Si scopre addirittura che Mario Fusco è un dirigente di Napoli 3 Nord e non del registro tumori di Caserta. A Presenzano, torna alla carica il finanziatore di D’Alema, Alfonso Gallo, che vuole costruire la seconda turbogas come fece sui terreni dei Cosentino. Sulla correlazione tra tumori e rifiuti a Caserta, si assiste ormai a una corrida da dilettanti allo sbaraglio. Nulla corrisponde alla reale condizione emergenziale del territorio, niente è stato pensato per salvaguardare le naturali vocazioni dei comparti interessati e, dramma nella grottesca tragedia campana, nessuno sa spiegare come e con quali modalità si realizzeranno le strutture tra Capua e Calvi. E’ un florilegio di “stiamo studiando le dinamiche per la realizzazione di un’opera per lo smaltimento dei rifiuti in eccedenza. Il Gruppo di Lavoro per l’Emergenza Ambientale, voluto dall’ex ministro Andrea Orland, ha ammesso che la gassificazione non è sufficiente a smaltire grossi quantitativi di rifiuti.  Non solo: il Parlamento Europeo, alla luce dei controlli eseguiti dalle Commissioni Tecniche, ha affermato che quei rifiuti campani (le ecoballe) hanno un elevato potere calorifico, ma non si parla di capacità di lavorazione in camera di gassificazione.  Insomma, quella tecnologia che troppo spesso viene presentata, stucchevolmente e senza conoscerla davvero, come taumaturgia antitumorale, altro non è che un filone tecnologico superato, del tutto inadatto allo smaltimento di quel casertanissimo 10% dei 5,6 milioni di tonnellate di ecoballe che si trovano complessivamente in Campania”.

Da un convegno sull’emergenza tumori tenutosi a Capua è emerso che  è un problema legato alle troppe sigarette che vengono accese in provincia di Caserta. Per quanto riguarda le patologie epatiche, invece, sembra si debba attribuire la colpa all’epatite C , subdolamente diffusa in Terra di Lavoro.

“Ad oggi, però, non risulterebbero pubblicati, trovandosi ancora in fase di elaborazione, i dati relativi ai tumori in provincia di Caserta e nelle zone di maggiore densità in termini di incidenza: dall’area Marcianise/Agro Aversano, fino alla cerniera del Litorale Domitio con i Comuni partenopei, Giugliano in primis. Una delle poche Carte Tecniche con dati ufficiali risale al 2011 ed è lo Studio di Analisi SIN- Mortalità Litorale Domitio/Flegreo e Agro Aversano di Gennaro Esposito dei Medici per l’Ambiente in Provincia di Napoli”.

Le Ville Romane di Capua,  risalenti addirittura al I secolo avanti Cristo, che, al pari di quelle di Pompei, erano attrezzate di vasche per la decantazione delle acque profumate- ricordiamo che a Capua si producevano profumi-, sono state rimesse sottoterra.

“Si, lo splendore di quelle ville rustiche appartenute e facoltosi imprenditori profumieri di 2000 anni fa, sono già state sacrificate al puzzo del gas e dei rifiuti in entrata nella struttura”.

Presenzano

Anche Presenzano presenta stranezze nella gestione. Perché?

“Pur avendo una centrale idroelettrica esistente, considerata una delle più grandi d’Europa con una potenza di 1000 megawatt, non riesce a funzionare in maniera autonoma se non riceve energia dalla Turbogas di Sparanise.

A febbraio è stato edito il tuo libro “I Padroni di Sabbia” , presentato presso la Sala degli Specchi dell’Ente Provinciale per il Turismo in Palazzo Reale a Caserta.

Di cosa tratta il libro?

“Documento il più grande atto di sfruttamento, per fini privati, di aree demaniali sulla costa casertana ad opera della famiglia di imprenditori edili Coppola”.

Rassegna stampa

articolo di Maria Rosaria Voccia

da http://www.sevensalerno.it/

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