PIGNATARO M. – Dopo tutta una serie di rinvii, si è finalmente aperto questa mattina (15 gennaio) il dibattimento del processo nato dall’inchiesta “Biopower 1”,che nell’aprile del 2009 portò all’arresto di 23 persone per tangenti, nell’ambito del progetto finalizzato alla localizzazione di una centrale a biomasse in via del Conte a Pignataro Maggiore. In aula la Seconda sezione penale – collegio B – del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha autorizzato i mezzi istruttori.
Nel corso dell’udienza l’avvocato Luciano Polizzi, rappresentante del Comune di Pignataro Maggiore – che si è costituito parte civile in sede di costituzione delle parti -, ha chiesto l’acquisizione della sentenza del Tribunale amministrativo regionale della Campania contro la società Biopower spa, la stessa che, di fatto, ha bloccato l’ultimazione della struttura e ne ha bloccato tutte le autorizzazioni concesse dalla Regione Campania.
Lo stesso collegio giudicante, presieduto dal giudice Alberto Maria Picardi, inoltre, ha nominato quale perito per le intercettazioni ambientali e telefoniche, il dottor Russo. Tra queste vi sono anche quelle relative ad un colloquio tra l’allora consigliere comunale di opposizione (oggi primo cittadino) Raimondo Cuccaro e l’imprenditore Tommaso Verazzo, nel corso del quale quest’ultimo cercò di dissuadere l’attuale sindaco da qualsiasi azione contraria al progetto promosso dall’Amministrazione guidata dall’ex Consigliere provinciale Giorgio Magliocca.
In aula la pubblica accusa era rappresentata dal sostituto della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Silvio Marco Guarriello. Erano presenti i difensori di tutti i diciotto imputati, tra i quali anche l’avvocato di fiducia dell’ex vicepresidente del Consiglio comunale di Pignataro Maggiore, Francesco D’Alonzo, accusato di aver intascato una tangente sotto forma di sponsorizzazione, elargita da Giovanni Verazzo alla squadra di calcio di cui era presidente all’epoca dei fatti. La prossima udienza è prevista per martedì 19 marzo 2013.
Red. Cro.