CALVI R. – “E non finisce qui”. Si concludeva così la precedente osservazione di Giovanni Marrocco e Nicola Cipro a seguito delle informazioni provenienti dalla Casa comunale riguardanti la non pericolosità dell’ amianto presente nei locali della Scuola Secondaria di I grado. Alla luce però degli ultimi avvenimenti, la polemica dei Consiglieri continua:
“La nostra non è retorica e non voleva essere una provocazione, ma, conoscendo la pavidità di “alcune persone”, eravamo certi che la questione avesse un seguito, e il risultato è a dir poco “nauseante”.
I nostri Amministratori, “ che hanno sempre messo in essere tutti i procedimenti necessari alla tutela della salute…” (si legge nella nota del 14/10/13 dell’Ing. Santillo!!!!), hanno avuto la delicatezza di non presentarsi alla riunione del Consiglio d’Istituto, tenutasi il 18 ottobre scorso, in cui i rappresentanti dei genitori, preoccupati da” inutili allarmismi e da voci senza fondamento”, (vedi sempre nota) chiedevano “chiarimenti in merito alla delibera della Giunta Comunale n°110 del 13.09.2013 in merito alla presenza di amianto presso la Scuola Secondaria di Primo Grado con invito al Sindaco o all’assessore alla P.I. del Comune di Calvi Risorta”.
Questo è mancanza di rispetto nei confronti dei genitori, della Dirigente, dei lavoratori, ma soprattutto dei bambini che veramente vanno tutelati da ogni forma di pericolo.
Dalla nota di risposta dell’ing. Santillo Sergio, si legge che la questione è circoscritta ad “un piccolo serbatoio e due piccoli elementi di tubazione in cemento amianto” che “sono stati isolati e protetti”.
Abbiamo appreso con piacere, (seppure da altre fonti, visto che siamo ancora in attesa di risposte alla nostra precedente interrogazione!!!!) che, nonostante nella delibera comunale si parlasse di bonifica amianto, in realtà era riferita ad oggetti innocui che “non destano preoccupazione per la salute pubblica”. E fin qui tutto bene(!!!). E non tanto.
Le nostre perplessità riguardano l’ubicazione di questo materiale(!!!), infatti alla richiesta dei genitori di avere maggiori informazioni, la stessa Dirigente pare non fosse a conoscenza né del luogo, né avesse mai realmente visto il materiale “inquinante”. Allora esiste o non esiste l’amianto nella Scuola Media? Dobbiamo pensare che gli “inutili allarmismi” sono il risultato di “voci infondate” alimentate proprio dal Comune? Per quale motivo? E’ stato presentato un Progetto per la messa in sicurezza delle istituzioni scolastiche, con la richiesta di un finanziamento di 272.000 euro, che il DECRETO DIRIGENZIALE 107 del 14/10/2013 ha dichiarato non ammissibile, forse è questo il motivo dell’assenza “ingiustificata”? Non c’è più alcuna necessità di procedere alla bonifica?
Come spesso accade a Calvi Risorta le situazioni vengono lasciate in sospeso! Ma questa non è una novità.
Disorientano come sempre le modalità attraverso cui vengono veicolate le informazioni. La Dirigente, infatti ha appreso la notizia dell’esistenza dell’amianto sia dal sito del Comune di Calvi Risorta, che da una nota consegnata per conoscenza il giorno 27/09/2013 da noi, nota inviata anche alla Presidente del Consiglio di Istituto, la quale sembra che le sia pervenuta molti giorni dopo. E’ inammissibile che dopo 20 anni di amministrazione il problema si evidenzia solo oggi e non si informano i diretti interessati!
Increduli anche i genitori che non demordono e, che per difendere i diritti dei loro figli, andranno fino in fondo alla questione.
Ma il problema amianto non è l’unico tarlo del nostro territorio, infatti da qualche mese si parla della probabile realizzazione di una centrale a biomasse. Le persone sono scese per strada a protestare con manifestazioni, presidi, assemblee…tra esse molti dei “nostri” genitori che si battono in difesa della vita, del futuro, della dignità dei loro figli. In virtù di ciò, i membri del Consiglio, hanno avanzato anche la proposta di far partecipare gli alunni al corteo organizzato dal Comitato per l’Agro Caleno: NO Centrale Biomasse, per il giorno 26.10.13, come forma di protesta, pacifica, contro il danno che si sta perpetrando sul nostro territorio. La Dirigente (!!!!), poco favorevole, ha lasciato trapelare il suo disappunto, così a seguito di votazione è stato decretato che i bambini non parteciperanno! Accettiamo la decisione della Dirigente che avrà sicuramente le sue buone motivazioni, ma chiediamo comunque una fattiva collaborazione della Scuola in un momento particolarmente cruciale per il nostro futuro.
Diceva Nino Caponnetto, «La mafia teme la scuola più della giustizia. L’istruzione taglia l’erba sotto i piedi della cultura mafiosa». E noi, come possiamo costruire una società più giusta, come far risvegliare le coscienze se sono per prima le istituzioni a non essere presenti?”
“Dove le istituzioni chiudono gli occhi, le comunità difendono le comunità”.
Ecco i due documenti sulla questione:
Luciana Antinolfi