BELLONA – La storia del sito di stoccaggio dell’Ilside comincia ad assumere dei tratti paradossali a causa della lunga vertenza che si sta consumando nelle aule giudiziarie tra la società e il Comune di Bellona. Adesso, infatti, pare proprio che dovrà essere l’Ente a difendersi.
La vicenda, come è noto, prende le mosse nell’aprile del 2012 quando l’area gestita dalla società in località Ferrazzano fu invasa dalle fiamme. A causa della presenza del materiale potenzialmente pericoloso per l’ambiente e per la salute pubblica, il Comune di Bellona, di fronte all’inoperosità dell’Ilside, la quale tardava a mettere la zona in sicurezza, intervenne affidando all’E.so.gest. il compito di bonificare l’area, per una spesa complessiva di circa 850mila euro (secondo quanto sostiene l’opposizione consiliare).
E.so.gest. che – per una strana congiunzione astrale – tra il 10 maggio 2013 e l’11 settembre 2013 condivide la sede legale in località Torre Lupara proprio con l’Ilside srl. La società ex Jacorossi, infatti, in quel periodo aveva trasferito la propria sede presso gli stabilimenti del gruppo Sorbo e Francesco Passaro, attuale amministratore della Gesia (altra società del gruppo Sorbo che oggi si occupa della raccolta dei rifiuti nel comune di Bellona) ed ex liquidatore della Pignataro Patrimonio srl, ne era diventato amministratore unico pro tempore.
In ogni caso, il Comune di Bellona, giustamente, ha preteso la restituzione dei soldi pagati per la bonifica. L’Ilside, invece, ha prima chiesto l’annullamento al Tar delle ordinanze che imponevano il risanamento dell’area interessata dall’incendio, e successivamente, con atto di citazione presentato al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, di “accertare l’inesistenza del diritto di credito vantato dal Comune nei confronti della società, nonché per far accertare e dichiarare la responsabilità del Comune di Bellona nella produzione di tutti i danni subiti dalla Ilside srl in conseguenza dell’attività illegittima dell’amministrazione comunale, oltre ad ulteriori richieste”. In vista di questo ulteriore round della vertenza infinita, la Giunta comunale bellonese ha nominato – con delibera numero 12 del 16 febbraio 2015 – gli avvocati Alessandro Di Nardo e Alessandro Romano per la costituzione in giudizio.
Red. Cro.