CALVI R. – Sarebbe stata l’inerzia del Comune di Calvi Risorta una delle cause dell’enorme ritardo nell’avvio delle operazioni di bonifica dell’area ex Pozzi-Ginori. A sostenerlo, in un breve video pubblicato lo scorso 16 aprile sulla sua pagina Facebook, è la senatrice Vilma Moronese del MoVimento 5Stelle.
“Ho scritto una nota a gennaio […] – spiega la senatrice in riferimento alla ex-Pozzi – ad Invitalia e al Sindaco del Comune di Calvi Risorta, per capire lo stato dell’arte […]. Invitalia mi ha risposto immediatamente, dopo due giorni mi ha fatto una relazione precisa sulla situazione […]: occorreva fare una gara per il piano di caratterizzazione. […] Invitalia stava preparando i documenti per la gara ma non poteva procedere perché, già da mesi, aspettava i dati da parte del Comune di Calvi Risorta […]. Il 31 gennaio c’è stato un incontro – tra Invitalia, Regione e Comune di Calvi, nda – ma non si è potuto fare il passetto in avanti perché ancora mancavano i dati del Comune di Calvi Risorta […]”.
A dire della Moronese, solo dopo successivi contatti Giovanni Lombardi si sarebbe deciso a far pervenire a Invitalia la documentazione necessaria permettendo, finalmente, l’avanzamento di una procedura già di per se lenta e complessa.
La senatrice pentastellata, che è anche membro della Commissione Ambiente del Senato, lancia dunque una dura stoccata alla fascia tricolore calena che, appena una settimana fa, era già stata al centro di un’aspra polemica riguardante un comunicato stampa, con tanto di video annesso, in cui si definiva con tono trionfalistico “una giornata storica” l’avvio della fase di taglio dell’erba e rimozione dei rifiuti ‘a vista’ (quelli emersi in seguito allo scavo delle trincee di prospezione) sull’area, dove giace la discarica abusiva più grande d’Europa.
In verità, le operazioni da poco partite danno seguito a un accordo siglato nel Novembre del 2017, quasi un anno e mezzo fa, e relativo ai minimi interventi di messa in sicurezza che la legge prevede in casi simili.
Nel documento, lungo 10 pagine e composto da 16 articoli, la Regione Campania, prendendo atto dell’impossibilità a intervenire da parte del Comune di Calvi a causa della grave situazione di dissesto, agisce in via sussidiaria provvedendo a trasferire risorse per un totale di 50mila euro all’ente.
Il Comune è semplicemente soggetto attuatore, con i soldi della Regione, di questa primissima fase. Tagliata l’erba e rimossi i rifiuti visibili in superficie, avrà un ruolo marginale se non inesistente nella fase successiva, gestita da Invitalia.
Sembra, carte alla mano, che la fascia tricolore abbia rivendicato come risultato politico della propria azione amministrativa quello che in realtà è nulla di più di un atto dovuto, un obbligo che discende direttamente dalla normativa vigente.
Inoltre, come la stessa Moronese ricorda nel suo intervento, nessuna bonifica è possibile in mancanza del completamento preventivo di una fase di caratterizzazione dei rifiuti presenti. In altre parole, sarebbe impossibile anche solo iniziare a bonificare l’ex Pozzi senza prima conoscere le esatte tipologie e quantità di rifiuti intombati.
Appare dunque facilmente ascrivibile alla categoria delle fake news, la notizia secondo cui, giù alla ex Pozzi, sarebbe partita la bonifica.
Teodosio Lepore (teodosio.lepore@gmail.com)