C’è qualcosa di più malinconico di passare da soli il Capodanno? In realtà potrebbe perfino essere un’ottima risposta all’ansia festaiola. E allora, ecco un buon film, quella bottiglia lasciata da parte per un’occasione speciale, i piedi sul tavolino e nessuna preoccupazione su come vestirsi.
Questa, più o meno, è l’idea di Giacomo, protagonista di Buon anno, ragazzi di Francesco Brandi, in scena, mercoledì 20 febbraio 2019 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 24), al Teatro Nuovo di Napoli, per la regia di Raphael Tobia Vogel.
Presentato dal Teatro Franco Parenti, Buon anno ragazzi è un testo originale che unisce le vite di cinque personaggi, già legati tra loro in passato, ma che scoprono nuove dinamiche a causa di una notte di convivenza coatta, in cui emergono segreti, rancori e illusioni.
E’ la storia di Giacomo, un insegnante di filosofia e scrittore per passione (Francesco Brandi) che cresce da solo la figlia avuta dall’ex compagna Silvia (Sara Putignano), fuggita per tentare la carriera d’attrice.
Durante la notte di Capodanno, che coincide anche con il compleanno della bambina, irrompono nella casa i genitori di Giacomo (Miro Landoni e Daniela Piperno) in crisi matrimoniale – lui giudice in pensione e lei moglie perfetta che, scoperto il tradimento del marito, diviene cinica – e l’amico d’infanzia (Loris Fabiani), orfano e molto legato a tutti loro. Il vero colpo di scena è l’arrivo di Silvia che, inseguita dalla polizia per una rapina, prende tutti in ostaggio.
Tra luci, suoni, rumori, stralci di telegiornali, sirene spiegate, in contrasto con l’interno ovattato della casa dominato da un grande tappeto bianco, maniacalmente pulito da Giacomo, i personaggi trovano le giuste modalità per rivelarsi gli uni agli altri, ognuno apparendo diverso da come sembrava fino a poco prima.
Cosa ci permette di uscire dalla nostra incapacità e dire la verità per quella che è? Cosa succede quando non si riesce a essere come si vorrebbe, quando, nonostante il talento, le ambizioni si infrangono sulla granitica e spiazzante realtà? È a queste e altre domande Buon anno, ragazzi prova a dare risposta.
Il protagonista vorrebbe passare la notte di Capodanno da solo ma, a poco a poco, la tanto agognata solitudine lascia il posto a un carosello di persone, problemi e complicazioni a cui non può sottrarsi.
Buon anno, ragazzi prosegue, dopo il successo di Per strada, il sodalizio tra la penna di Francesco Brandi e l’estro visivo di Raphael Tobia Vogel, dando vita a un esilarante racconto sulla difficoltà di gestire gli affetti, le complicazioni della vita e le contraddizioni di una società, regno della frustrazione, dove tutti non sono come vorrebbero essere.
Buon anno, ragazzi di Francesco Brandi
Mercoledì 20 domenica 24 febbraio 2019 @ Teatro Nuovo Napoli
Inizio spettacoli ore 21.00 (mercoledì, giovedì), ore 18.30 (venerdì e domenica), ore 19.00 (sabato).
Info e prenotazioni al numero 0814976267 email botteghino@teatronuovonapoli.it
Da mercoledì 20 a domenica 24 febbraio 2019
Napoli, Teatro Nuovo
Teatro Franco Parenti
presenta
Buon anno, ragazzi
di Francesco Brandi
con (in o.a.)
Francesco Brandi, Loris Fabiani, Miro Landoni, Daniela Piperno, Sara Putignano
Scene Francesca Pedrotti, Alice De Bortoli.
Luci Luigi Biondi.
Musiche Andrea Farri.
Assistente alla regia Beatrice Cazzaro, Sarta Caterina Airoldi.
Scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti.
Costumi realizzati presso la sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni.
Regia Raphael Tobia Vogel.
Premio Franco Enriquez 2018 a Francesco Brandi per la drammaturgia e a Raphael Tobia Vogel per la regia.
Durata della rappresentazione 90’ circa, senza intervallo.
Perché dobbiamo aspettare che ci crolli tutto addosso per diventare migliori? Prosegue e si rafforza l’intesa tra la penna di Francesco Brandi e l’estro visivo del regista Raphael Tobia Vogel. Dopo Per strada, definito dalla critica come un vero e proprio gioiello di drammaturgia contemporanea, è la volta di Buon anno, ragazzi, una commedia esilarante sull’incapacità di esprimere i nostri sentimenti, di utilizzare un vocabolario leale e perché no, dolce, con le persone che ci sono più vicine.
Il testo di Brandi evoca l’errore umano di pensare che il male, di qualsiasi natura esso sia, capiti sempre agli altri. Il protagonista, Giacomo, è un insegnante di filosofia, scrittore precario, compagno e padre ancora più precario, che si trova a passare da solo, per sua scelta, la notte di Capodanno.
A poco a poco però questa solitudine svanisce e la sua casa si riempirà di persone che, invece, per un motivo o per un altro, consapevolmente o inconsapevolmente, hanno bisogno di lui.
C. S.