CALVI R. – A coronamento del progetto Cales da (ri)scoprire, finanziato dal bando di microprogettazione sociale 2012 – 2013 del “Centro di servizio per il Volontariato” di Caserta, ieri (6 settembre) si è svolto un convegno finalizzato a fare il punto su quanto è stato fatto in questi sei mesi. L’evento, che ha avuto luogo presso il centro interparrocchiale “Don Milani” in Calvi Risorta, è stato promosso dalle associazioni che hanno preso parte al progetto: dalla capofila “Archeocales” al partner Amat (associazione che si occupa dell’assistenza e dell’aiuto ai tossicodipendenti), fino alla Piccola Libreria 80mq, alla Pro Loco “Cales Novi”, a “Demetra” e a tante altre realtà e singoli cittadini che hanno dato il loro contributo per la valorizzazione dell’Antica Cales.
I lavori sono stati introdotti dalla professoressa Nicola Migliozzi, la quale ha illustrato le spese sostenute per il progetto e i lavori realizzati tra il cardo massimo, il teatro antico e le terme. Il finanziamento di 5000 euro è servito per coprire le spese per la rimozione e il trasporto dei rifiuti, oltre che del materiale strumentale alla pulizia, mentre il lavoro dei volontari (stimabile in circa quindicimila euro) è stato offerto alla nobile causa di riscoperta di questo che rappresenta un autentico patrimonio storico-archeologico della zona. Dopo l’intervento dell’insegnante Alberico Martino (rappresentante dell’Amat) – il quale ha rilevato l’importanza di riscoprire le radici storiche -, hanno arricchito la descrizione degli interventi effettuati e delle visite organizzate (più delle cinque previste, oltre al capolavoro realizzato il 29 agosto) alcuni volontari della rete Archeocales: Antonello Parisi e le archeologhe Maria Grazia Elia, Mariarosaria Mingione e Concetta Bonacci (quest’ultima autrice del libro ‘Cales, un’area archeologica da riscoprire’).
Ai lavori hanno partecipato anche il sindaco Giovanni Marrocco (il Comune è stato uno dei partner del progetto), il commissario dell’Ente provinciale per il Turismo, Lucia Ranucci, e il Soprintendente ai beni archeologici per l’area, Antonio Salerno, i quali si sono congratulati con i volontari. In coda sono arrivati gli interventi dell’architetto Alfredo Maciariello e del giornalista Salvatore Minieri. Entrambi hanno posto l’accento sull’importanza del momento, da sfruttare per poter dare continuità al progetto di valorizzazione dell’area antica, perché – come ha detto Minieri – “Cales è un’altra realtà”. L’incontro si è concluso con la promessa da parte dei volontari di continuare a percorrere la strada ormai tracciata con l’aiuto delle istituzioni. La prossima tappa, infatti, sarà la partecipazione a una gara bandita da “Fondazione per il Sud” per finanziamenti fino a 500mila euro, alla quale la rete delle associazioni parteciperà anche con l’aiuto della Soprintendenza.
Red.
Di seguito vi proponiamo la lettera che l’architetto Alfredo Maciariello ha scritto in occasione del convegno e le foto dell’incontro:
Cales ha bisogno del lavoro di tutti i suoi cittadini sensibili. In varie forme e funzioni. Nessuno si senta escluso.
Viviamo una grande occasione per Cales, propiziata da un triennio di attività che ha visto avvicendarsi, nei primi due anni, nel ruolo di tagliatori di rovi e promotori culturali, alcune delle persone che oggi hanno le massime responsabilità dell’Ente Locale, Sindaco Dott. Giovanni Marrocco in testa. Durante questo ultimo anno, questi giovani, freschi di energie fisiche e notevoli capacità comunicative; internet nativi; incamminatisi insieme a decane e decani-resistenti dell’ArcheoCales e dell’Amat.
In questo triennio siamo stati favoriti ed aiutati nella nostra azione dal responsabile dell’Ufficio di Calvi della Soprintendenza Archeologica, Prof. Antonio Salerno. Con la sua venuta a Calvi, il ruolo dell’Ufficio di Soprintendenza è passato da semplice controllore a funzioni per noi inusitate, di promotore culturale e facilitatore di ogni iniziativa proficua per Cales. Ha fatto tanto per arrivare al punto in cui siamo oggi.
Un ulteriore fattore che ha dato a tanti la consapevolezza del valore culturale del nostro territorio è stata la battaglia ingaggiata contro il progetto per la costruzione di una centrale a biomasse alle porte della città antica. Consapevolezza popolare diffusa, posta prima a protezione del “bene comune” ambiente e territorio; quindi trasformata nella necessità di immaginare un nuovo modello di sviluppo per l’area Calena. Sviluppo culturale, sociale ed economico che sappia coniugare l’occupazione con la tutela della salute e territoriale e la valorizzazione delle risorse autoctone ed in primis quelle culturali.
Quindi, oggi si sono uniti tre motori, che non è sempre facile tenere insieme e che non sempre tirano nella medesima direzione: Attenzione e disponibilità all’azione ed alla collaborazione della Soprintendenza e disponibilità all’impegno fattivo nel medesimo verso dell’Amministrazione locale e soprattutto coscienza di massa delle occasioni di sviluppo, finora mancate, che offre la valorizzazione del territorio caleno.
Tale azione deve continuare con proficua collaborazione, nel rispetto della sicurezza di operatori e pubblico e della grande fragilità del patrimonio della città antica. Chi vuole dare il suo contributo a Cales lo faccia con l’attenzione necessaria alla sua preziosa vetustà.
Mi aspetto il contributo di tutti nella Rete ArcheoCales: associazioni, gruppi organizzati e singoli volontari con lo scopo di valorizzare i beni culturali del territorio caleno. Chi già ha avuto la possibilità di misurarsi con questo nobile obiettivo sia inclusivo e non pensi di poter censurare le opinioni altrui.
Le professionalità necessarie sono molteplici:
1. Mettere in campo iniziative di questo tipo comporta notevoli capacità di progettazione culturale e di gestione della comunicazione.
2. Assicurare la pulizia ed il diserbo del sito è opera improba e un gruppo di volontari può sopperire solo occasionalmente. Per dare continuità anche alle azioni di valorizzazione necessita una organizzazione più strutturata;
3. Accogliere in sicurezza numeri significativi di visitatori comporta una organizzazione dei servizi di accesso, affluenza e gestione perfettamente programmati, di buon livello e tenuta nel tempo in perfetta efficienza;
Nell’ottica di questo intervento, evito di fare i nomi di singole persone, ringrazio tutti quelli che hanno lavorato e quelli che avrebbero voluto farlo e non sono potuti venire.
Calvi Risorta, 06/09/2014
arch. Alfredo Maciariello