CALVI R. – Il consigliere comunale Giovanni Marrocco ritorna sulle scelte dell’Amministrazione comunale di Calvi Risorta:
Potrebbero essere così brevemente riassunti venti mesi di amministrazione Lombardi. Loro, che sui propri profili privati – utilizzati come fossero il sito istituzionale, non aggiornato invece da anni – continuano a vantarsi di amare tanto Calvi Risorta, non garantiscono più servizi e stabiliscono un record negativo dietro l’altro.Da giugno 2017 ad oggi, dopo ben 5 tentativi, non sono stati in grado di farsi validare una sola ipotesi di bilancio dal Ministero dell’Interno, dove numerose sono state le trasferte dei nostri amministratori, documentate su facebook come fossero dei bambini in gita scolastica. Continuano ad operare con le previsioni del bilancio 2015, senza più alcun controllo dei conti pubblici. Gli unici creditori ad essere pagati con una certa regolarità sono il gestore dei rifiuti ed i vari supporti tecnici. Hanno così accumulato più di 2 milioni di € di debiti per spese correnti, in attesa di transazioni alle quali lavorano da un anno e mezzo!La trasparenza – principio cui dicono di credere ed ispirarsi, anche se l’ANAC la pensa diversamente, dopo aver accertato la violazione della normativa di settore – è ormai morta: atti non rilasciati ai consiglieri e, per quanto riguarda il sito internet istituzionale, ritardata pubblicazione di delibere e determine, assenza di atti di affidamento, di proroga o di avvio di procedure di gara per lavori e servizi (si veda la concessione della piscina comunale, scaduta il 31 ottobre senza ulteriori notizie pubblicate in merito). Gli adempimenti amministrativo-contabili insoluti sono a decine, ma il pagamento esorbitante di parcelle ai consulenti, che avrebbero dovuto lavorarci, viene regolarmente garantito, ed il Sindaco giustifica pure questo stato di cose, perché ci sarebbe un eccesso di lavoro a suo dire: peccato che in passato, senza questo eccesso di consulenti, gli adempimenti ora omessi venivano regolarmente eseguiti! Lavori pubblici? Bloccati dal 2016. Dopo la realizzazione del primo Lotto con l’amministrazione Marrocco, è ancora fermo il secondo Lotto della palestra del plesso don Milani, sul quale l’assessore Giuliano Cipro ha tanto blaterato negli anni addietro. I lavori di ampliamento del cimitero, sui quali nel 2017 davano suggerimenti al commissario per consentirne l’immediato avvio e annunciano pure di avere accumulato un “gruzzoletto”, sono lì che aspettano, dopo l’aggiudicazione avvenuta nel 2015. Manifesti, post e raccolta di firme contro l’appalto “scellerato” della raccolta dei rifiuti, eppure non hanno né firmato il contratto o rescisso l’aggiudicazione, né applicato le penali per i numerosi servizi non svolti (spazzatrice, pulizia caditoie, raccolta ingombranti,…), che avrebbero consentito riduzioni delle tariffe della TARI. Ma a loro non spetta vigilare sul servizio, come si chiedeva invece a Marrocco di fare. Loro sono in attesa di un fantomatico tecnico a tempo pieno che non arriverà mai. Sempre per la mancanza di vigilanza sulle attività del gestore, è stata chiusa l’isola ecologica ed il risultato è sotto gli occhi di tutti. Guardate le foto allegate: questo è il biglietto da visita con cui Calvi Risorta si presenta ai passanti. Cumuli di ingombranti abbandonati all’ingresso dell’isola, mentre i cancelli aperti e la struttura incustodita fanno il resto. Sembra un mercatino delle pulci da fare invidia a quello di Porta Portese, e loro inermi a guardare. Troppo impegnati sui social! Ripetono che amano Calvi Risorta. Un po’ meno forse quei commercianti che stanno ancora aspettando la liquidazione delle loro fatture (per fornitura di libri di testo) da quasi due anni. Nessun amore anche verso quelle 400 famiglie alle quali è stato soppresso il pacco mensile con gli aiuti del banco alimentare. Più odio che amore infine per l’ambiente di Calvi Risorta e la salute dei cittadini caleni (e per fortuna che parliamo di professionisti in ambito medico-ospedaliero). Trasferimento del presidio del 118 per inerzia nell’esecuzione di piccoli lavori di manutenzione. Discariche di amianto segnalate da 20 mesi e mai bonificate. Non hanno saputo spendere i 50.000,00 euro destinati alla messa in sicurezza dell’area ex Pozzi. Hanno emanato un’ordinanza sindacale affinché tutti i cittadini di Petrulo si munissero di fossa biologica, invece di dare prosieguo ad un progetto già finanziato per la realizzazione del depuratore. Intanto, però, ci spiegassero che tipo di vigilanza hanno messo in atto sull’osservanza dell’ordinanza stessa (quanti controlli sono stati eseguiti? Quanti verbali sono stati elevati?), mentre gli scarichi non trattati continuano a confluire nel rio Lanzi. Non viene adottata alcuna misura precauzionale per clorare l’acqua che sgorga dai rubinetti. Intanto piomba sui cittadini una nuova anomala ordinanza, datata 2 febbraio 2019, che vieta il consumo dell’acqua, in quanto non potabile: con la stessa si ritiene dapprima “la necessità di ordinare il divieto di utilizzo dell’acqua per usi potabili e per l’incorporazione negli alimenti e come bevanda su tutto il territorio comunale”, salvo poi ordinare il divieto “limitatamente alla zona di approvvigionamento afferente alla rete idrica in via Martini”. Chi ci capisce è bravo! Da quanto tempo l’acqua non è più potabile? Non lo possiamo sapere, perché bisogna attendere le analisi dell’ASL, in quanto con Lombardi non si affida a laboratori specializzati il servizio di controllo periodico della salubrità dell’acqua, come previsto dalla legge. Ordinanze di non potabilità dell’acqua (come quella che riguarda la zona di Piazza Nucci), poi, vengono emesse e mai revocate. È forse più di un anno che l’acqua non è potabile, o non si ritiene di avvisare la popolazione quando la situazione torna nella normalità? Ma a pensarci bene l’ordinanza rientra probabilmente in un disegno strategico più complesso: se non si può più evacuare, avranno infatti pensato i nostri amministratori, è bene che non si mangi e non si beva neanche! INCOMPETENTI!
IL CONSIGLIERE DOTT. GIOVANNI MARROCCO