CALVI R. – L’ex sindaco Giovanni Marrocco torna sulla questione trasparenza al Comune di Calvi Risorta:
“Se saremo chiamati ad amministrare questa comunità l’etica e la trasparenza amministrativa saranno gli elementi che caratterizzeranno il nostro operato”, era questa la scommessa politica con la quale esordiva il programma elettorale della lista Lombardi. Una scommessa piuttosto facile da vincere, visto che la trasparenza è un obbligo di legge che si dà per scontato in una Pubblica Amministrazione moderna, giammai un obiettivo politico da raggiungere! E “Amministrazione trasparente” è, appunto, una sezione obbligatoria di tutti i siti istituzionali delle Pubbliche Amministrazioni, comune di Calvi Risorta compreso. Tramite questa, ogni cittadino può accedere e valutare quello che succede nel proprio comune, controllando l’operato degli amministratori (quali incarichi affidano, a chi, qual è il loro curriculum; chi sono i creditori del comune; quali sono le società partecipate; quanto percepiscono gli amministratori; in quanto tempo i servizi devono essere resi; regolamenti, delibere e determine adottate; dati per contattare gli uffici e responsabili degli stessi; valutazione del personale dipendente; bandi di gara e di concorso; bilanci e rendiconti; opere pubbliche, ecc.).
Ebbene, l’amministrazione Lombardi è stata addirittura capace di perdere una scommessa già vinta, in controtendenza netta con tutte le precedenti amministrazioni, che invece mantenevano gli impegni imposti dalle norme, senza nemmeno aver bisogno di schiere di consulenti strapagati! Quello che Lombardi ha eretto nei confronti della Trasparenza è infatti un vero e proprio “muro di gomma”, impenetrabile e insensibile a qualsiasi tentativo compiuto, finora, per cercare di abbatterlo. Le coordinate della gravissima opacità amministrativa, manifestata negli ultimi 20 mesi dal sistema politico-gestionale del Sindaco Lombardi, sono rappresentate da:
• deliberazioni e determinazioni
pubblicate nel triplo del tempo richiesto alle precedenti amministrazioni
Marrocco e Caparco;
• lavori eseguiti senza la previa
adozione e pubblicazione delle determinazioni di affidamento e impegno spesa;
• ostacoli frapposti ai consiglieri
comunali nell’accedere ad atti normalmente visionabili all’istante (con buona
pace del mandato elettorale ricevuto), finanche approvando modifiche
assolutamente illegittime del regolamento del Consiglio Comunale; maggioranza
che attacca i consiglieri perché con le loro richieste (inevase per il 75%)
impedirebbero la regolare attività degli uffici; Sindaco che scrive ad un
consigliere per sapere come lo stesso, che ha libero accesso al registro
protocollo, sia potuto venire a conoscenza di un numero di protocollo di un
documento;
• mancato ricorso alla tanto decantata
(in campagna elettorale) Stazione Appaltante Unica, utilizzo reiterato dell’istituto
della proroga, affidamenti frazionati, gare per servizi fondamentali mai
avviate, ordinanze sindacali di affidamento di servizi in favore di ditte che
non potevano nemmeno contrattare con la Pubblica Amministrazione;
• consulenti vari che, senza
autorizzazione, gironzolano per gli uffici comunali, lavorando ai computer e
accedendo ai faldoni contenenti atti vari;
• mancato rispetto della normativa sulla
Trasparenza degli atti amministrativi, in continuità con l’amministrazione del
commissario Campini, durante la quale, con il passaggio al nuovo gestore, sono
finanche scomparsi dal sito moltissimi dati già pubblicati.
Proprio su quest’ultimo aspetto, quello della trasparenza in senso stretto, è intervenuta per due volte l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). Dapprima indirizzando una nota al comune il 22/06/2018, con la quale ha accertato la violazione degli obblighi di trasparenza, di cui al D.lgs. 33/2013 e alle delibere ANAC n. 1310/2016 e n. 141/2018, sollecitando i responsabili a prendere visione di detti documenti e ad adeguare il sito web istituzionale entro 30 giorni. Tale nota è rimasta senza riscontro. Tutti i protagonisti, dal Sindaco al Segretario comunale – senza dimenticare che il Nucleo di valutazione pro-tempore non aveva nemmeno compilato e pubblicato la griglia di valutazione annuale nel 2018 – hanno eretto il loro personale “muro di gomma”. Il Segretario comunale, anche come responsabile della trasparenza, ha lasciato persino cadere nel dimenticatoio una richiesta di accesso civico semplice e una successiva richiesta di intervento sostitutivo, inoltrate dallo scrivente perché si adeguasse il sito istituzionale!
Ma mentre il Sindaco e tutto il suo entourage snobbavano con sufficienza e prosopopea l’ANAC di Cantone, l’ANAC non si è certo dimenticata di loro. Così, dopo una ulteriore verifica compiuta il 23 gennaio 2019 – durante la quale ha accertato che, dalla nota trasmessa il 22 giugno 2018, assolutamente nulla era cambiato – ha adottato la delibera n. 57 del 30 gennaio 2019, con la quale stavolta non segnala ma ORDINA al Comune di Calvi Risorta “di pubblicare, nella sezione «Amministrazione trasparente» del proprio sito web istituzionale, tutti i documenti, le informazioni ed i dati mancanti, oggetto di pubblicazione obbligatoria, nel rispetto della normativa vigente nonché secondo la struttura ed i contenuti indicati nella delibera ANAC n. 1310/2016, motivando, all’interno delle sotto-sezioni interessate, gli eventuali casi di non ricorrenza”. Il tutto dovrà avvenire entro il termine perentorio di 30 giorni, altrimenti verrà attivato un complessivo procedimento con il quale l’ANAC provvederà:
• a segnalare l’inadempienza all’ufficio
comunale competente perché avvii i procedimenti disciplinari nei confronti dei
responsabili della violazione, visto che il mancato rispetto della normativa
sulla trasparenza costituisce illecito disciplinare;
• a segnalare altresì il tutto al Nucleo
di Valutazione, perché ne tenga conto nell’attribuzione della retribuzione di
risultato al segretario comunale e ai funzionari ritenuti responsabili delle
omissioni;
• a segnalare inoltre l’inadempienza
alla Corte dei Conti per sanzioni specifiche e per valutare il possibile danno
di immagine all’Ente;
• ad irrogare infine le sanzioni
previste dal D. lgs. 33/2013, quantificabili in diverse decine di migliaia di
euro.
Senza girarci tropo intorno, dunque, l’ANAC ha sancito formalmente, senza possibilità di smentita alcuna, che al comune di Calvi Risorta vi è un serio e preoccupante problema di trasparenza degli atti e delle informazioni pubbliche, di cui si è reso responsabile l’intero sistema politico-gestionale targato Lombardi. E pensare che, solo qualche giorno fa, il Sindaco pubblicava un post sul suo profilo Facebook nel quale, rivolgendosi al consigliere Marrocco, affermava: <<…Piuttosto che osteggiare l’onesta gestione di questa maggioranza, si tappino la bocca e, soprattutto, chiedano scusa a Calvi Risorta! #trasparenzaquestasconosciuta”>>. Se “osteggiare” la gestione di questa maggioranza, come impropriamente afferma Lombardi, ha potuto significare oggi, grazie al provvedimento d’ordine emesso dall’ANAC, la possibilità concreta di poter abbattere il “muro di gomma” che la stessa ha frapposto tra i cittadini ed il loro diritto civico ad avere un’amministrazione trasparente, siamo ben contenti di aver fatto le necessarie segnalazioni. Riguardo all’hashtag #trasparenzaquestasconosciuta il Sindaco si riferiva evidentemente a se stesso e alla sua parte politica, completamente ignari del concetto di Trasparenza amministrativa, ma ancorati a concezioni ataviche della Pubblica Amministrazione, superate da almeno un trentennio.
Di seguito il link alla delibera ANAC:
IL CONSIGLIERE COMUNALE
DOTT. GIOVANNI MARROCCO