CALVI R. – L’adesione all’Asmel ma non alla stazione unica appaltante scatena ancora una volta la polemica politica a Calvi Risorta, dove il consigliere comunale Giovanni Marrocco ritorna alle parole dell’attuale sindaco in campagna elettorale per riprenderne la presunta incoerenza. Di seguito la nota dell’ex sindaco:
Nel consiglio comunale che si terrà il 25 febbraio, tra i tanti punti all’ordine del giorno, ne figura uno che ci lascia davvero sconcertati, vale a dire l’adesione alla centrale di committenza dell’ASMEL Consortile, per la realizzazione di gare per l’acquisizione di forniture di beni, servizi e lavori di importo superiore a determinate fasce. Una scelta incomprensibile, tenuto conto sia del fatto che il comune ha già aderito alla Stazione Unica Appaltante Provinciale (S.A.U.P.), ad opera del Commissario prefettizio, che dei ripetuti attacchi che Lombardi ha mosso contro l’amministrazione Marrocco, negli ultimi 4 anni, su questo argomento.
Una clamorosa marcia indietro che tenteremo di analizzare e spiegare, per quanto sia possibile. Ma per farlo è necessario passare in rassegna alcuni dei tanti comunicati stampa, manifesti e post vari, pubblicati dall’attuale maggioranza sulle delibere adottate dall’amministrazione Marrocco nel 2014.
- 16 agosto 2015. In un articolo dal titolo
“ENNESIMO DISCREDITO TARGATO MARROCCO”, la “banda” Lombardi affermava: “…L’ASMEL…che l’amministrazione Marrocco ha
prontamente ingaggiato a pochi giorni dal suo insediamento al posto della
Stazione Unica Appaltante, è stata sonoramente bocciata dal Presidente delle
Autorità Nazionali Anticorruzione…CHIEDIAMO PUBBLICAMENTE al sindaco
Marrocco…di estromettere dagli affari comunali l’Asmel…ed in più l’annullamento
di tutte le gare d’appalto finora affidate all’Asmel”; - 6 novembre 2015. Il titolo del nuovo attacco
politico era “MARROCCO E LAVORI PUBBLICI: L’APICE DEL FALLIMENTO”, dove la
“banda” Lombardi dichiarava: “…Calvi
Risorta…si trova ancora una volta a fare i conti con l’ennesimo provvedimento
sconcertante che questa fallimentare gestione ha approvato fin dai suoi primi
passi ovvero la sostituzione della Stazione Unica Appaltante con
l’Asmel…ricordiamo ai cittadini che la Stazione Unica Appaltante…ha la funzione
di garantire la trasparenza nell’attribuzione degli appalti pubblici erogati
dall’Ente al fine di prevenire il rischio di infiltrazioni mafiose. Ebbene, i
nostri illuminati amministratori…hanno pensato bene di sostituire questo
robusto scudo anti-corruzione in favore dell’Asmel…”; - 2 maggio 2016. Questa volta ci ammonivano su una
“STORIA DA NON DIMENTICARE”, anche se loro sono stati i primi a dimenticarla!
Ci raccontavano che: “…Uno dei primi
passi è stato lo sconsiderato abbandono della Stazione Unica Appaltante in
favore dell’Asmel, una piattaforma deputata alla gestione di appalti pubblici
che è stata dichiarata da Cantone…”priva dei requisiti di
legittimità”… il nostro obiettivo è quello di rendere più economica e
più sorvegliata la gestione delle gare degli appalti pubblici attraverso il
ritorno alla Stazione Unica Appaltante, unico vero scudo contro le
infiltrazioni mafiose”; - 8 settembre 2016. “NON FACCIAMO “PATTI” CON CHI HA
DISTRUTTO IL PAESE” era la nuova trovata dell’attuale maggioranza. La loro
promessa era invece la seguente: “…Se ne
avremo la possibilità, il nostro primo provvedimento, appena dopo le elezioni,
sarà quello di ADERIRE alla Stazione Unica Appaltante istituita presso la
Prefettura perché NOI non abbiamo alcun interesse a gestire gli appalti
pubblici…QUESTO E’ IL NOSTRO CONCETTO DI TRASPARENZA E CONCRETEZZA…”; - 22 ottobre 2016. Esprimevano “PIENA SINTONIA CON L’OPERATO
DEL COMMISSARIO”, ed infatti operano allo stesso modo, o anche peggio del
Commissario che hanno voluto per Calvi Risorta. Orgogliosi ci facevano sapere:
“…Siamo soddisfatti…il commissario
prefettizio ha deliberato l’adesione alla Stazione Unica Appaltante…”.
Concetto ribadito anche nel loro programma elettorale, dove al primo punto inserivano come obiettivo proprio quello della “Adesione alla Stazione Unica appaltante”. Peccato che l’obiettivo fosse già stato realizzato dal Commissario 7 mesi prima la pubblicazione del programma stesso! Ma quella che oggi si è rivelata essere soltanto una lunga e mal recitata sceneggiata napoletana, ha trovato ampio sfogo anche nella campagna elettorale di giugno 2017. Con grande enfasi ed arte oratoria, il Sindaco Lombardi ed il suo vice Capuano tenevano comizi nei quali condannavano, mediante gravissime aggettivazioni, la scelta di Marrocco di aderire all’ASMEL e di uscire (secondo la loro solita narrazione mistificatrice) dalla Stazione Appaltante Unica Provinciale. Promettevano ed urlavano, inoltre, che mai avrebbero affidato appalti a ditte prive del certificato antimafia! Vi invitiamo a visionare un breve video di quei comizi elettorali, 49 secondi che rendono meglio di mille altre parole il significato del termine “INCOERENZA” rappresentata perfettamente da questi amministratori. Passiamo ora in rassegna i documenti ufficiali, unico serio antidoto contro le chiacchiere. Vediamo così quanto siano contraddittori e bravi nel mistificare la realtà.
Lombardi e soci, affermavano che Marrocco era uscito dalla Stazione Unica Appaltante. FALSO! Il comune ha aderito per la prima volta alla S.A.U.P. con le deliberazioni di consiglio n. 18 del 26/10/2009 e di giunta n. 25 del 25/02/2010, votate anche da Marrocco nella sua qualità di consigliere e di vice-sindaco. La convenzione con la Prefettura fu sottoscritta dal Sindaco pro-tempore Caparco il 24/02/2010 ed aveva durata triennale. Alla scadenza, avvenuta il 23/02/2013, la stessa non è stata più rinnovata. Ragion per cui, quando il Sindaco Marrocco e la sua maggioranza hanno deciso di aderire all’ASMEL, con deliberazioni di giunta comunale n. 63 del 30/06/2014 e di consiglio n. 20 del 23/07/2014, il comune già non faceva più parte della Stazione Appaltante Unica Provinciale e non poteva, di conseguenza, fuoriuscirne. Ricorrere all’Asmel (mai però in funzione di centrale di committenza) è stata dunque una libera e legittima scelta politica. Tutte le gare effettuate dal comune in quel periodo sono state di tipo telematico, nel pieno rispetto della legalità e della trasparenza, garantendo con tali procedure segretezza ed immodificabilità dell’offerta.
Lombardi e soci hanno più volte affermato che loro mai avrebbero affidato appalti, senza prima visionare il certificato antimafia delle ditte da incaricare e che non ci sarebbe stato più un caso “Fontana”. FALSO! Abbiamo già chiarito, in due precedenti articoli, che la procedura di appalto per i lavori alla rete fognaria e al depuratore del 2015 è stata condotta nel pieno rispetto del codice degli appalti e del codice delle leggi antimafia, salvaguardando un finanziamento da 3 milioni di €, destinato allo sviluppo infrastrutturale del paese. In violazione di tutte le predette norme, invece, Lombardi ha affidato per ben 3 volte il servizio di depurazione delle acque reflue, per un importo di quasi 50.000,00 €, ad una ditta che in quel momento aveva una informativa antimafia e che non poteva contrattare, dunque, con la Pubblica Amministrazione.
Lombardi e soci dicevano di non aver interesse a gestire gli appalti pubblici e che avrebbero affidato tutte le procedure alla Stazione Appaltante Unica Provinciale. FALSO! Il Commissario Prefettizio, con deliberazione n. 11 del 7/10/2016, assunta con i poteri del consiglio, ha aderito nuovamente alla S.A.U.P., affidandole anche le funzioni di centrale di committenza per rispondere agli adempimenti di cui all’articolo 37 del decreto legislativo n. 50/2016. La convenzione scadrà dunque il 6/10/2019. Ci sono state alcune gare che dovevano essere gestite obbligatoriamente dalla S.A.U.P. (come quella per il servizio di tesoreria) ed altri servizi affidati con ordinanze e proroghe, previo frazionamento delle durate e degli importi, che hanno impedito di fatto che si potesse ricorrere alla Stazione Appaltante Unica Provinciale. Ora, dopo aver evitato il ricorso alla S.A.U.P. ed in costanza di convenzione con la stessa, Lombardi decide di aderire all’ASMEL, il che implica o uscire prematuramente dalla S.A.U.P. (come accusava falsamente Marrocco di aver fatto), o fregarsene della stessa per utilizzare solo la centrale di committenza ASMEL.
Ci si chiederà, arrivati a questo punto, perché Lombardi e soci abbiano voluto aderire all’ASMEL, cioè, per utilizzare le loro stesse parole, una società che andava estromessa “dagli affari comunali” con “l’annullamento di tutte le gare d’appalto…affidate” alla stessa. Perché intendono adottare questo “provvedimento sconcertante” e “sconsiderato”, cioè uscire dalla S.A.U.P. o accantonarla, sostituendo questo “unico vero scudo contro le infiltrazioni mafiose”, “questo robusto scudo anti-corruzione in favore dell’Asmel”?
Gli interrogativi restano, ma anche la certezza che siamo di fronte a degli impenitenti bugiardi e mistificatori.
Il Consigliere
Dott. Giovanni Marrocco