CALVI R. – La città di Calvi Risorta piange per la scomparsa di un uomo santo. Ci ha lasciati Padre Bartolomeo Avagliano, passionista, già parroco di Visciano e fondatore del santuario “Piccola Lourdes”. E’ stato nel convento dei padri Passionisti di Calvi Risorta per almeno quarant’anni, dedicando tutta la sua vita ai giovani, agli anziani, agli ammalati. Fino alla fine dei suoi giorni. Padre Bartolomeo, fondatore della Piccola Lourdes di Visciano, il 19 ottobre scorso aveva compiuto 93 anni. Era nato, infatti a Bacoli nel 1919. Dopo essere diventato Passionista a 18 anni è stato per ben 67 anni Sacerdote. Solo da pochi anni aveva lasciato la parrocchia di Visciano ma è sempre stato nel cuore dei caleni. Era considerato il simbolo della Scuola Apostolica Passionista di Calvi dov’ è stato docente, vice-direttore, Direttore e Superiore del Seminario. Ha dato tanto al paese: dopo il bel santuario e i campi da tennis, donò alla comunità anche la sua casa canonica. Una struttura enorme di due piani, con grandi saloni e numerose stanze, rimessa a nuovo e trasformata in oratorio “Piccola Lourdes”, sede Caritas, centro sportivo e salone conferenze con biblioteca. Solo qualche anno fa l’edificio era occupato dai macchinari di una fabbrica per confezioni; poi sono iniziati i lavori di ristrutturazione ai solai, alle strutture portanti e agli intonaci ed è nato un Centro Servizi. Tutto con i fondi dei benefattori. Aveva individuato i servizi secondo le necessità sociali del paese: al piano terra, un salone di almeno 70 mq, adibito a oratorio, (con tavoli da ping-pong e bigliardino). Qui incontrava i giovani del paese rigorosamente divisi in gruppi di attività: cultura, sport, teatro, giornalino. Vicino, vi sono le sale occupate dal gruppo Caritas dove aveva posto un grande quadro di S. Teresa del Bambino Gesù. Al primo piano della struttura, invece, c’è un salone per le conferenze, grande 130 mq; luminosissimo, con 12 finestroni, quattro balconi e sei medaglioni raffiguranti angeli e Madonne con Bambino del pittore Ciccarelli di Sparanise. Qui, oltre ai tavoli e a 130 sedie per convegni aveva allestito anche una biblioteca per i giovani. Ora che se n’è andato, ha rimasto nei caleni un senso di vuoto, di mancanza. Padre Bartolomeo è rimasto impresso nella loro mente per la sua dolcezza, la sua serenità, la sua grande pazienza. Nonostante i dolori, nonostante le sue difficoltà di leggere, scrivere, muoversi e perfino di sentire, aveva sempre una parola buona per tutti: per i confratelli, per i malati, per i tanti amici e per i giovani che erano affascinati da questo padre straordinario. Una sensazione di vuoto è ritornata in paese ora che ci ha lasciati. Padre Bartolomeo era un padre passionista schivo, che non amava essere ringraziato. Oggi però la comunità calena sente di farlo, perché se n’è andato soffrendo in silenzio fino alla fine. Come un santo.
Paolo Mesolella