CALVI R. – A Calvi Risorta si ritorna a parlare della cava Moccia. Il movimento 5 Stelle sarebbe pronto a presentare una interpellanza al Comune:
Metri e metri quadrati di copertura dello stabilimento Moccia giacciono abbandonati da decenni, da quando la frabbrica Moccia che produceva mattoni in argilla cotta ha chiuso i battenti alla fine degli anni ’80. La copertura dei capannoni è in amianto. L’inevitabile usura degli anni, sopratutto il sole cocente d’estate consumano i rivestimenti in pittura, mettendo a diretto contatto con l’ambiente circostante l’amianto che,
rilasciato nell’ambiente può essere letale per la salute umana.
A tal riguardo lo Stato Italiano ha esortato i comuni ad effettuare un censimento dei cespiti in amianto e il comune di Calvi Risorta si è adeguato con l’ordinanza numero 9 del 24 febbraio 2015 nella quale invitava, tra le altro, la messa in sicurezza chiunque possedesse strutture in amianto, onde evitare la dispersione nell’ambiente di fibre nocive per la salute pubblica.
Molti cittadini hanno provveduto, rimuovendo (a proprie spese visto che non esistono reali agevolazioni per lo smaltimento) oppure chi non potendo permettersi lo smaltimento, ha provveduto a mettere in sicurezza i cespiti (prevalentemente coperture) apponendo delle pitture specifiche che incapsulano le fibre d’amianto. Nella ex fabbrica di Moccia nulla è stato fatto: è difficile risalire ai reali proprietari, visto che la fabbrica ha chiuso i battenti da molti anni.
Per questi motivi gli attivisti del Movimento 5 Stelle di Calvi Risorta e quelli del Movimento Politico Primavera Calena di Enzo Scarano fanno sapere che stanno preparando una lettera aperta al commissario Umberto Campini. Sotto forma di interpellanza chiedono che misure intenda adottare per la messa in sicurezza dell’area in modo che non costituisca pericolo per la salute pubblica, visto che a più di un anno dall’ordinanza comunale la proprietà dell’ex fabbrica non si è occupata di ottemperare a quanto prescritto dall’ordinanza stessa.
In particolare gli attivisti del Movimento 5 Stelle di Calvi Risorta fanno sapere che auspicano una soluzione bonaria della problematica. “Bisogna rintracciare gli eredi Moccia che se impossibilitati, potrebbero cedere la struttura allo Stato e riconsegnare alla collettività un bene in disuso per fini di utilità pubblica”. La fabbrica si trova nella frazione Petrulo in una strada a vicolo cieco, ma con l’intervento statale l’area potrebbe essere collegata con la provinciale per Rocchetta e Croce e smaltire o mettere in sicurezza agevolmente l’intera struttura in amianto.