CALVI R. – Il consigliere comunale Giovanni Marrocco torna sulla questione conti del Comune di Calvi Risorta e con un comunicato attacca l’Amministrazione comunale:
SOLDI BUTTATI PER ARRIVARE AL CAOS: PAROLA DI LOMBARDI!
Diverse volte abbiamo denunciato lo spreco di denaro pubblico che, dal 2016 ad oggi, è stato perpetrato dalle amministrazioni di Campini e di Lombardi, per il conferimento degli incarichi di supporto tecnico.
Numerosi professionisti e società di consulenze sono stati incaricati per espletare il lavoro che, in via ordinaria, dovrebbe compiere il responsabile finanziario, ma che non viene quasi mai svolto né dai primi né da quest’ultimo.
Il tutto con il beneplacito del Sindaco, il quale arriva a giustificare in consiglio tali omissioni, perché i supporti non avrebbero tempo.
E intanto questi signori ci costano una barca di soldi, ed una barca di soldi fanno perdere anche al comune, quando le loro omissioni portano alla sospensione dei trasferimenti dello Stato (perché per anni non si sono fatti dei questionari che richiedevano due giorni di lavoro), alla probabile perdita di un credito IVA di oltre 200.000,00 € (perché non vengono presentate le dichiarazioni IVA) e via discorrendo.
Anche per i bilanci ed i rendiconti 2016/2019, la musica non è affatto cambiata.
Con le determine n. 292, 293 e 294 del 9/12/2019, il responsabile finanziario ha infatti proceduto al riaccertamento dei residui, dal 2016 al 2018.
Nelle determine citate, il responsabile finanziario afferma: “i tempi contingentati per l’approvazione dei rendiconti della gestione del 2016-2017-2018 non consentono un’analisi puntuale dei residui attivi e passivi anche alla luce del disordine burocratico amministrativo rinvenuto in uno alla carenza di documentazione” e si ritiene pertanto necessario “procrastinare ogni altra puntuale e precisa attività di verifica in sede di rendiconto 2019”.
In particolare vengono mantenuti in bilancio tutti i residui esistenti, perché avrebbero avuto poco tempo, laddove il Ministero ha invece concesso loro un termine di 120 giorni, che è il massimo lasso di tempo concedibile per legge! Cosi “ragionando”, nessun comune in dissesto potrebbe procedere al riaccertamento dei residui. Capite che siamo di fronte a giustificazioni ridicole e senza senso.
Nelle tre delibere di giunta che approvano il riaccertamento per gli anni 2016/2018, si dichiara che siamo di fronte ad “incompletezza della documentazione probatoria rinvenuta in atti, inefficiente conservazione della corrispondenza, inefficace catalogazione di atti amministrativi ivi comprese le carte contabili a causa del continuo avvicendamento di posizioni apicali infra tempore succedutesi”. In epoca di dematerializzazione, digitalizzazione, posta certificata, firme digitali, ordinativi on-line e fatture digitali, si parla ancora di documentazione, corrispondenza e carte contabili incomplete e non rinvenute, come se fossimo in un ufficio pubblico dei primi anni 2000.
Ed ancora, secondo la giunta Lombardi, ci sarebbe “Impossibilità di procedere, atteso il brevissimo tempo disponibile e l’assenza per quiescenza di personale dipendente dell’intera area ragioneria e tributi, ad una revisione puntuale, precisa ed esaustiva di ogni obbligazione giuridica attiva e passiva”.
Ma prima di firmare le delibere, il Sindaco e gli assessori le leggono, o non hanno tempo, così come i supporti tecnici incaricati? Dal 2009 l’unico dipendente dell’area ragioneria e tributi è il sig. Mario Martino. Chi altri sarebbe dunque andato in quiescenza, tanto da non consentire il regolare riaccertamento dei residui?
Badate bene che stiamo parlando degli anni 2016/2018, per cui quanto scritto dal responsabile finanziario e dalla giunta Lombardi equivale in sostanza a dire:
1) il riaccertamento è solo di facciata;
2) le gestioni Campini e Lombardi hanno lasciato un caos amministrativo di proporzioni bibliche, tale da non capirci più nulla;
3) non si può procedere al riaccertamento perché manca Mario Martino.
Il revisore, in merito alle operazioni di riaccertamento dei residui, ha rilasciato 3 distinti pareri, dichiarando “l’impossibilità di esprimere un giudizio, non essendo in grado di acquisire evidenze probative sufficienti e appropriate per formarsi un giudizio” , ritenendo che “il possibile effetto degli eventuali errori non identificati possa essere sia significativo che pervasivo”.
Ma questo non ha fatto desistere la giunta dall’approvare il tutto: si va avanti con atti contabili sui quali i revisori esprimono parere non favorevole, oppure dichiarano l’impossibilità di esprimerne uno perché non vengono messi nelle condizioni di farlo, o ancora rimandano il parere a successivi atti, per mancanza di tempo (pure loro)!
Nelle delibere adottate dalla giunta Lombardi si dichiara inoltre che non è ancora avvenuto il trasferimento dei residui di competenza dell’organo di liquidazione, al 31.12.2015, “per cause imputabili a fatti e atti di gestione”.
Intanto i commissari sono a Calvi Risorta da più di 3 anni, ma viene impedito loro di fare il proprio lavoro (come dichiarato in delibera dagli stessi commissari dell’O.S.L.), perché non gli si trasferiscono detti residui e non si compilano le schede sull’esistenza o meno dei singoli debiti, in modo da quantificare la massa passiva. L’inerzia della macchina politico-amministrativa targata Lombardi ci costa, in questo modo, oltre 187.000,00 € per anno, vale a dire le indennità spettanti ai tre commissari, stando alle previsioni del bilancio 2019. Eppure la prima fase del lavoro dell’O.S.L. si sarebbe dovuta (e potuta) concludere già due anni fa!
Passiamo quindi al Documento Unico di Programmazione (DUP), adottato con tre diverse delibere di giunta per il periodo 2017/2021.
Nelle stesse si afferma che il DUP è stato “redatto in base alle indicazioni di cui al punto 8) del principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio” e che “Il Comune Calvi Risorta, in attuazione dell’art. 46 comma 3 del TUEL ha approvato il Programma di mandato”.
Siamo qui di fronte a delle clamorose FALSE ATTESTAZIONI!
Non vi è infatti né una delibera di consiglio né una di giunta che approvino le linee programmatiche di mandato 2017/2022 (come previsto dal combinato disposto dell’articolo 46 comma 3 del TUEL e dell’articolo 35 dello Statuto comunale), per cui costituisce un falso dichiarare l’avvenuta approvazione del programma di mandato. D’altronde non è mai stata adottata nemmeno la relazione di inizio mandato 2017/2022.
Altrettanto falso è dire di aver rispettato “le indicazioni di cui al punto 8) del principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio”.
La Sezione Strategica del DUP reca infatti tabelle per lo più vuote o con pochi dati, spesso errati, mentre quella Operativa non rispetta il contenuto minimo previsto dal paragrafo 8.2 del principio applicato della programmazione.
Ma come si fa ad essere così inetti ed approssimativi, con tutti i soldi spesi per decine di funzionari e consulenti che avrebbero dovuto provvedere a questi adempimenti e che, per il solo anno 2019, ci sono costati quasi 75.000,00 €? Come è possibile parlare di risanamento, quando si dichiara, senza un briciolo di vergogna, di non essere in grado di provvedere agli adempimenti contabili perché non si è avuto tempo, tenuto anche conto che la propria gestione e quella del commissario hanno generato il caos amministrativo?
Ricordiamo peraltro due segretari che, nel 2017 e 2018, scrivevano di dati contabili smarriti nel passaggio ad un nuovo applicativo software e dichiaravano, addirittura, che gli uffici non sono in grado di capire se una fattura sia già stata pagata o meno (ed i doppi pagamenti di fatture al Consorzio RES, peraltro mai recuperati, lo testimoniano). Senza contare il mancato invio delle denunce contributive e fiscali, o di rendicontazioni varie.
In sintesi, si sprecano soldi, si omettono adempimenti perché (da 31 mesi) non si ha mai tempo, si approvano atti solo formali, corredati spesso da pareri non favorevoli degli organi di controllo, e regna sovrano il caos amministrativo, in assenza di qualsiasi visione strategica e di atti di programmazione politica…e come ricompensa si sono pure ripristinati le indennità, altri 65.000,00 € l’anno perché rinunciarvi come ha fatto l’amministrazione Marrocco sarebbe, parole loro, solo un atto “populista”!
Benvenuti nell’era Lombardi.