Calvi Risorta, il sindaco Lombardi sconfessato dal Tar sulla questione dei rifiuti in Area Pip. Il Comune dovrà versare altri 1500 euro per la vertenza con il Consorzio Res

Calvi Risorta, il sindaco Lombardi sconfessato dal Tar sulla questione dei rifiuti in Area Pip. Il Comune dovrà versare altri 1500 euro per la vertenza con il Consorzio Res

CALVI R. – Il sindaco di Calvi Risorta, Giovanni Lombardi, esce con le ossa rotte dallo scontro amministrativo con il Consorzio Res, soggetto imprenditoriale che si occupa della raccolta dei rifiuti. Il Tribunale amministrativo regionale della Campania ha annullato l’ordinanza sindacale numero 5 dell’11 febbraio 2019 con la quale il Comune caleno aveva ordinato al Consorzio Res di provvedere urgentemente alla rimozione dei rifiuti abbandonati – previa caratterizzazione – nell’isola ecologica dell’Area Pip in località “tre Cancelle”.
La società, infatti, aveva impugnato il provvedimento davanti alla quinta sezione del Tar chiedendo l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, di una serie di ordinanze (compresa quella ricordata) che la obbligavano a intervenire al massimo entro trenta giorni. Nel corso dell’udienza del 19 marzo scorso, i giudici amministrativi avevano già accolto l’istanza cautelare del Consorzio Res, sospendendo gli atti impugnati e ponendo a carico del Comune di Calvi Risorta le spese di lite (500,00, oltre accessori di legge).
Il 22 ottobre scorso il Tar ha deciso finalmente nel merito accogliendo definitivamente il ricorso e annullando gli atti (tra cui quelli del sindaco) impugnati. Nella sentenza pubblicata il 13/12/2019, infatti, la quinta sezione sottolinea: “Le superiori considerazioni inducono il Collegio a ritenere fondata l’ulteriore censura di sviamento pure articolata in ricorso, alla luce dei contrasti emersi nello svolgimento del servizio di igiene urbana tra il Comune e il Consorzio, così come evidenziati nella narrazione in fatto oltre che, in particolare, con il secondo motivo di ricorso, atteso che il Sindaco in definitiva sembra aver inteso far ricorso a prerogative riconosciutegli in astratto dalla legge ma per fronteggiare situazioni aventi presupposti che non è stato dimostrato sussistessero nel caso concreto, al fine piuttosto di imporre, in assenza di contratto sottoscritto dalle parti, l’esecuzione d’imperio di ulteriori prestazioni comunque latamente afferenti al servizio di igiene urbana”.
I giudici amministrativi, inoltre, hanno condannato il Comune di Calvi Risorta a rimborsare alla ricorrente (il Consorzio Res) le spese di giudizio – 1.500 euro, oltre agli accessori di legge.

Leggi la Sentenza del Tar

Red. Cro.

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