Calvi Risorta, si riaccende la polemica sull’area archeologica dell’Antica Cales: l’ennesimo round che non riconsegnerà il sito al suo splendore

Calvi Risorta, si riaccende la polemica sull’area archeologica dell’Antica Cales: l’ennesimo round che non riconsegnerà il sito al suo splendore

CALVI R. – Periodicamente il circo Barnum della politica calena fa capolinea nell’area archeologica dell’Antica Cales. Nelle ultimissime ore, infatti, un servizio di Striscia la Notizia ha riacceso la polemica intorno a una delle aree più ricche di storia e anche tra le più bistrattate. Regista dell’operazione è stato il giornalista Silver Mele che, svestiti i panni dell’imparziale cronista sportivo, ha voluto giustamente accendere i riflettori su un annoso problema che le Amministrazioni comunali si rimpallano da decenni.
Inutile soffermarsi sul contenuto del servizio che mostra ancora una volta le pietose condizioni in cui si trova un sito archeologico che potenzialmente potrebbe fare le fortune dell’intero Agro caleno. Il problema, ancora una volta, ritorna ad essere quello della valorizzazione di un’area ricca di storia. Un obiettivo che ancora una volta sembra un miraggio. Eppure negli anni passati ci hanno provato l’ArcheoCales e le decine di volontari che hanno ridato vita alla zona ottenendo ottimi risultati. Quei successi, tuttavia, si sono rivelati tante occasioni perse per la politica. E qui arrivano le note dolenti.
Tra speculazioni, strumentalizzazioni e tentativi andati a vuoto, la classe dirigente locale ha dato il peggio nella gestione dell’area archeologica. Facendo mente locale si potrebbe partire proprio da Silver Mele che da presidente del Consiglio comunale accompagnava sui resti dell’antica Cales l’ex sottosegretario Nicola Cosentino, la faccia istituzionale di quell’accrocco di interessi che per anni ha speculato sull’Agro caleno con industrie insalubri e cementificazioni selvagge. A ciò si potrebbe aggiungere l’esito del progetto “Le Porte dei Parchi”, la chiave per i finanziamenti che avrebbero dovuto cambiare il volto dei beni storici caleni e che invece hanno prodotto soltanto una maxi inchiesta giudiziaria con effetti nefasti sulla fruibilità delle opere coinvolte.
Sugli ultimi anni, più che ricordare quello che è stato fatto, bisognerebbe riflettere su ciò che non è stato fatto. La candidatura al Consiglio regionale di Antonello Bonacci poteva essere una carta da giocare per portare le istanze calene a Palazzo Santa Lucia, ma la scelta di salire sul carro dell’attuale governatore Vincenzo De Luca ha vanificato in partenza tutta l’operazione. Le politiche dell’attuale amministrazione regionale nell’Agro caleno, come dimostrano le numerose autorizzazioni concesse, sembrano maggiormente propense a promuovere industrie che trattano rifiuti e che producono energia, piuttosto che puntare sulla valorizzazione dei beni archeologici. Condizione che accomuna la Giunta regionale all’attuale Amministrazione comunale Lombardi, la quale anch’essa non sembra avere una spiccata sensibilità in tal senso. Basti ricordare che perfino la strada che dalla statale Casilina porta nella zona mostrata nel corso del servizio di Striscia la Notizia è rimasta più volte interrotta e abbandonata al proprio destino.
Insomma, pare che gli acrobati e gli equilibristi siano di nuovo in pista. Che lo spettacolo abbia inizio.

Red. Pol.

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