CALVI R. – Nell’ultima settimana i Reparti dipendenti dal Comando Provinciale di Caserta hanno sequestrato altre 4 aziende che operavano senza le prescritte autorizzazioni ambientali, delle quali 3 completamente abusive. In particolare i finanzieri della Compagnia di Marcianise hanno messo i sigilli a 2 autocarrozzerie di Maddaloni e ad un’altra autocarrozzeria di Santa Maria a Vico.
La situazione riscontrata all’atto dell’accesso è stata analoga
alle decine di casi precedenti: mancanza di autorizzazione ambientale,
sversamento di olii e acque reflue nelle condotte fognarie, smaltimento degli
scarti da lavorazione e di altri rifiuti pericolosi senza autorizzazione e
tracciamento, mancanza delle precauzioni di legge per la sicurezza degli
ambienti di lavoro e, in due dei tre casi, anche la mancanza di autorizzazione
all’esercizio dell’attività commerciale.
Anche per queste aziende è quindi scattato il sequestro dei
locali, delle attrezzature e dei materiali e la denuncia dei titolari alla
Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.
Questa mattina il quarto intervento repressivo, che ha visto
protagonisti i militari della Compagnia di Capua che hanno individuato e
sequestrato in Calvi Risorta un’azienda di lavorazione marmi, completamente
abusiva.
In questo caso l’azienda continuava ad operare sebbene avesse
cessato la propria partita iva già nel 2015 e non avesse più alcuna autorizzazione
all’esercizio dell’attività commerciale. Ovviamente non era stato istituito
alcun registro di carico e scarico dei rifiuti, tanto che la pattuglia
intervenuta ha rinvenuto cumuli di scarti di lavorazione abbandonati sui
terreni antistanti. Per non farsi mancare niente, il titolare utilizzava anche
due dipendenti in nero, intenti a lavorare il marmo senza le dovute
precauzioni.
Anche in quest’ultimo caso si è quindi proceduto al sequestro dei
locali e delle attrezzature e alla denunce penale del responsabile
dell’attività per la violazione delle norme del testo unico in materia
ambientale, oltre all’irrogazione delle sanzioni amministrative per l’esercizio
abusivo dell’attività.
Con questi ultimi risultati salgono a 62 le aziende sequestrate dalla Guardia di Finanza di Caserta per violazioni ambientali ed abusivismo commerciale a far data dal 2017, di cui ben 40 nel solo 2018. Complessivamente più di 80 i soggetti denunciati e decine i lavoratori in nero individuati.Si è trattato per lo più di autocarrozzerie (15), calzaturifici (9), officine di autoriparazione (5), falegnamerie (5), laboratori di lavorazione del ferro (5) e siti di raccolta di rottami metallici (3), oltre a rivenditori di pneumatici, autolavaggi, autodemolitori, opifici per la lavorazione del pellame, rivenditori di abiti usati e, oggi, anche un marmista. Gli interventi repressivi hanno interessato i seguenti Comuni con la frequenza riportata nella figura seguente:
Una fetta consistente di economia sommersa che alimenta un circuito
economico illegale e che produce i suoi effetti danneggiando gli operatori
onesti, il fisco e, non ultimo, l’ambiente in cui tutti i rifiuti speciali
prodotti e gli scarti da lavorazione vengono dispersi senza alcuna precauzione.
La quotidiana azione di contrasto eseguita dai reparti territoriali della Guardia della Finanza della provincia di Caserta nei confronti dell’abusivismo commerciale, dell’evasione fiscale e del lavoro nero si associa così alla tutela dell’ambiente, per il contrasto all’illecito smaltimento dei rifiuti industriali, fenomeno che affligge l’intero territorio provinciale e soprattutto i comuni della c.d. “Terra dei Fuochi”.
C.S.