Calzature nuove o usate? Anche per questo incredibilmente il potente e sanguinario superboss Raffaele Ligato dal “carcere duro” presenta ricorso, ma i giudici della Corte di Cassazione gli hanno fatto le scarpe

Calzature nuove o usate? Anche per questo incredibilmente il potente e sanguinario superboss Raffaele Ligato dal “carcere duro” presenta ricorso, ma i giudici della Corte di Cassazione gli hanno fatto le scarpe




PIGNATARO M. – Emergono sempre nuove notizie sulla vita da ergastolano del potente e sanguinario superboss di Pignataro Maggiore, Raffaele Ligato, detenuto in regime di sorveglianza speciale, a norma dell’articolo 41 bis dell’ordinamento penitenziario, il cosiddetto “carcere duro”. Una vita scandita da continui ricorsi in Cassazione, a volte davvero incredibili, come quello dichiarato inammissibile dalla settima sezione penale con ordinanza numero32318 aseguito dell’udienza del 19 maggio 2015; decisione sulle calzature (nuove o usate?) che pubblichiamo integralmente in coda a questo articolo. Si può dire – come si vedrà tra poco – che i giudici della Corte di Cassazione gli hanno fatto le scarpe a Raffaele Ligato condannandolo al pagamento delle spese processuali e di mille euro alla cassa delle ammende.

“Con ordinanza emessa il 16 aprile 2013 – si legge tra l’altro nell’ordinanza della Cassazione – il Magistrato di Sorveglianza di Milano rigettava il reclamo proposto da Antonio Raffaele Ligato avverso il diniego di ricezione di scarpe usate, osservando che la ricezione dall’esterno di sole scarpe nuove è prevista per tutti i detenuti dal regolamento interno e che tale previsione opera anche per i detenuti sottoposti al regime di cui all’art. 41 bis ord. pen. per ragioni di sicurezza. Avverso tale ordinanza ha proposto ricorso per Cassazione personalmente Ligato il quale lamenta violazione di legge e vizio di motivazione in relazione alle ragioni poste a base della decisione adottata. Il ricorso è manifestamente infondato. Lo stesso, infatti, non riguarda la lesione di una posizione soggettiva, bensì si concentra su aspetti organizzativi interni dell’Amministrazione Penitenziaria che non incidono su diritti fondamentali del detenuto”.

Corte di Cassazione Ligato 3

Rassegna Stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

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