Campi estivi: scontro nell’antimafia tra Libera e l’associazione (R)esistenza Anticamorra

Campi estivi: scontro nell’antimafia tra Libera e l’associazione (R)esistenza Anticamorra




NAPOLI – (R)esistenza Anticamorra lascia Libera. In questa lettera del suo presidente, Ciro Corona, ne sono spiegate le ragioni. 

E’ ormai noto che per 3 anni abbiamo sposato in parte le nostre idee con quelle di Libera e tracciato comuni percorsi per la narrazione del cambiamento territoriale e per l’idea che le mafie possano essere combattute con l’impegno, la cultura, la rete concreta.

In tre anni abbiamo ospitato più di mille ragazzi nei soli campi estivi, con un numero sempre maggiore di richieste, 420 ragazzi provenienti da ogni parte d’Italia solo nell’ultimo anno.

In molti forse non sanno che Libera è economicamente supportata per i Campi Estivi da alcuni sponsor istituzionali e non che contribuiscono a tener in vita il Palazzo del Potere di Libera, non i presìdi, i quali devono necessariamente inventarsi, per continuare ad andare avanti. Oltre alle sponsorizzazioni (tra cui compare il Ministero dell’Interno con i soldi dei PON Sicurezza) Libera percepisce 20 euro per ogni ragazzo che si iscrive ad uno dei Campi Estivi (l’anno scorso i campi erano più di 54, con migliaia di iscritti. Solo al nostro campo circa 428 iscritti).

Uno degli sponsor storici di Libera, l’anno scorso decide di non sostenere economicamente il Palazzo ma di contribuire sostenendo i vari presìdi sui beni confiscati, regalando kit alimentari: pasta, olio, biscotti, riso, latte, confetture, ecc.

Arriva la comunicazione da Libera e della nota catena di supermercati della donazione della merce. Il carico arriva a destinazione. Al nostro bene confiscato assegnano 4 pedane di prodotti.

Qualche giorno dopo arriva la telefonata del responsabile nazionale dei Campi Estivi di Libera, telefonata arrivata a tutti i presìdi. Quella merce donata va pagata a Libera. La motivazione? È merce che avremmo comunque dovuto comprare quindi va riconosciuto a Libera un corrispettivo economico

A casa mia quando la camorra fa queste cose le si da’ il nome di ESTORSIONE, PIZZO.

I Di Lauro per 30 anni si son comportati decisamente meglio sul Quartiere!

Il mio NO, IO NON PAGO mi sembrava scontato. Forse non si trattava di estorsione, l’antimafia non chiede il pizzo. Tuttavia quelle logiche e quelle modalità, vissute per 30 anni sulla mia pelle durante la dittatura camorristica, non lasciavano spazio ad altra interpretazione. Nemmeno riuscivo a credere a quanto mi stavano dicendo. Per anni abbiamo sostenuto imprenditori testimoni di giustizia che hanno deciso di non pagare: non potevo pagare quello che a me sembrava una sorta di PIZZO DELL’ANTIMAFIA.

Dopo diverse telefonate dove si prova a contrattare prezzi a ribasso, visto il mio categorico NON TI PAGO, si decide in comune accordo che (R)esistenza, se non lo ritiene opportuno, non pagherà quella merce.

Da quel momento in poi, così come accade ai testimoni di giustizia, intorno alla nostra realtà si prova a fare terra bruciata. Notizie ufficiose di nostre presunte mancate rendicontazioni a Libera sulle quote che i ragazzi dei campi versano per vitto e alloggio di una settimana (il caso ha voluto che solo la rendicontazione che Libera ha presentato al Ministero per un “campo speciale” finanziato a parte sia stata consegnata), presunti maltrattamenti ai ragazzi dei campi, assenza di cena per i volontari, presunti scontrini e fatture mai pagate. Insomma nulla di ufficiale, nessuna comunicazione.

Decido quindi, dopo sterili colloqui con la delegazione Campana, a febbraio, di scrivere alla segreteria nazionale, ai referenti regionali, ai responsabili dei campi estivi. Chiedevo chiarimenti su quella richiesta economica anomala, sulle voci di corridoio che si rincorrevano. Da Febbraio l’appuntamento è stato fissato il 13 Aprile. Ho ri-inoltrato tutta la presunta rendicontazione mancata la sera stessa dell’incontro (con la prima data, 21/11/2015) ma a nulla è servito. I “disubbidienti” son stati PUNITI, lo stesso, senza alcun motivo concreto.

Quest’anno Libera ci ha escluso dai campi: faremo i campi estivi per conto nostro. Chi prova a rompere i giochi di potere va tenuto lontano, va fatto fuori, emarginato, isolato, indebolito.

Stessa sorte ad un’altra Cooperativa Sociale di Palermo che come noi aveva il top di presenze e di iscrizioni e che come noi non ha accettato il ricatto economico, non si è sottomessa al potere. CHI NON PAGA VA PUNITO. SEMPRE E COMUNQUE.

Sappiamo bene che la forza economica, politica e strutturale di Libera ci schiaccerà mediaticamente come degli insetti, sappiamo bene che dal Palazzo si serviranno di tutto il potere accumulato in questi anni per farci sembrare sporchi, brutti e cattivi, aspettiamo ora blitz delle forze dell’ordine di ogni grado e ogni tipo, sappiamo che cominceranno a controllare conti, movimenti bancari, sappiamo anche che per quanta attenzione possiamo fare riusciranno ad incastrarci, screditarci, punirci… ma sappiamo bene che anche domani potremo camminare a testa alta, fieri di aver ancora una volta onorato la memoria di chi con coerenza ha preferito rimetterci la vita e non piegarsi alle logiche mafiose.

Che siano giochi di potere e soprusi di camorra o della antimafia di Palazzo, ci troverete sempre li, in Via Tirone snc, a zappare un bene confiscato alla camorra e a dire che questa è Terra nostra, non è terra di camorra, ne’ di Libera.

…sempre e comunque accanto ai presìdi territoriali, vero cuore pulsante dell’antimafia sociale.

Ciro Corona 

da http://www.identitainsorgenti.com/

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