“Canoni livellari”, un lettore: E’ necessario che ci sia maggiore trasparenza nell’azione amministrativa

“Canoni livellari”, un lettore: E’ necessario che ci sia maggiore trasparenza nell’azione amministrativa

PIGNATARO M. – Il signor Crescenzo Bovenzi ci invia una lettera nella quale chiede al sindaco di Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro, maggiore chiarezza sulla questione dei livelli, alla luce della poca trasparenza riscontrata dallo stesso negli avvisi di pagamento dei canoni livellari. Ecco il contenuto della mail:

Saluti a tutti voi, mia moglie Giuseppina in qualità di erede ha ricevuto dal Comune di Pignataro Maggiore la richiesta di pagamento per i canoni enfiteutici (livelli) dei terreni agricoli posizionati in località Monte Oliveto, per intenderci  alle spalle del Convento  di San Pasquale.

Esaminando la comunicazione, notificata dal messo comunale, noto delle irregolarità che a mio avviso determinano la nullità della richiesta.  Attenzione con la presente non voglio dire che i canoni non vanno versati  anzi è un nostro dovere farlo, ma le modalità con cui sono stati chiesti sono, quantomeno, da considerarsi atipiche e sicuramente da rivedere nei contenuti e nella forma.

Il documento che abbiamo ricevuto non è ben chiaro di cosa si tratti, se semplicemente di una comunicazione o di un avviso di mora. La differenza non è di poco conto, è sostanziale.  Ritengo che si tratti di un avviso di mora, di una vera e propria ingiunzione di pagamento  in quanto è stato notificato tramite messo comunale; è stato determinato entro quanto tempo debba avvenire il pagamento e avvisa il contribuente che in assenza di versamento l’Ente si riserva di intraprendere ulteriori azioni.   Se si trattasse di una semplice comunicazione potremmo stare tranquilli in quanto non siamo obbligati al pagamento,  ma così non è.

Per le ragioni sopra riportate si tratta sicuramente di un avviso di mora e quindi di un atto amministrativo puro. In tal caso, a mio avviso è da ritenersi nullo per le seguenti ragioni:

1) E’ trasmesso per conoscenza al Sig. Sindaco, cosa significa? Che senso ha? Questa tipologia di atti deve essere sottoscritta dal Sig. Sindaco o da un suo delegato, in questo caso è obbligatorio riportare la postilla “la firma è per delega del Sindaco con Disposizione num. … del…..”;

2) E’ carente di motivazione e relativa  istruttoria, non si capisce con quale modalità siano stati effettuati i calcoli dei canoni. Ho cercato dei criteri di calcolo utilizzati nella prassi amministrativa ma nessuno di quelli esaminati determina i valori richiesti; Inoltre, cosa gravissima,  non si riporta con quale atto originario è stato determinato il livello, tale atto doveva essere necessariamente allegato all’ avviso di mora.  L’Ente non ha dimostrato di possedere i contratti originari dell’enfiteusi;

3) L’atto non riporta le avvertenze obbligatorie per dare la possibilità al contribuente di poter intraprendere azioni per impugnare l’atto secondo le forme del diritto;

4) Non è presente il funzionario responsabile del procedimento;

5) Il termine dei novanta giorni è stato inserito successivamente alla sottoscrizione e pertanto la variazione andava siglata dal funzionario proposto alla firma dell’atto;

6) Gli avvisi sono stati notificati a tutti i proprietari di uno stesso terreno senza specificare che vige la responsabilità solidale e pertanto il versamento di una delle parti libera tutte le altre.  Si  rischia di eseguire versamenti doppi per la gioia delle casse dell’ente.

Signor Sindaco lo scrivente si dichiara  pronto a versare i canoni ma è necessario che ci sia maggiore trasparenza nell’azione amministrativa.  Perché non si è pensato  ad invitare gli  interessati presso la Casa Comunale e proporre loro la possibilità di pagare i canoni oppure la possibilità di poter affrancare il terreno?

In questo modo si poteva tener presente delle reali condizioni dei terreni e del reale stato in cui versano. Non è giusto aver valutato con lo stesso coefficiente  che non si comprende da dove sia venuto fuori,  terreni rocciosi e non coltivati e terreni pianeggianti e coltivabili. A mio avviso era necessario, così come hanno già fatto altre realtà locali, poter concordare i canoni e il criterio di calcolo degli stessi.

Per il calcolo dei canoni si poteva adottare il criterio del reddito domenicale rivalutato  del 80% + 15% , già utilizzato da tanti Comuni Italiani, che, anche se superato, tiene conto, comunque, delle condizioni del terreno e dell’uso dichiarato.

Per le ragioni fin qui esposte, al fine di evitare inutili contenziosi  con ulteriori costi per i contribuenti,  chiedo al Signor Sindaco di ritirare in autotutela tutte le richieste di pagamento.  Sono convinto che ci sarà maggiore tax compliance  invitando  i singoli contribuenti proponendo loro la possibilità di affrancare e/o definire i canoni da versare con criteri più favorevoli ed in considerazione delle reali condizioni dei terreni. Ciò anche perchè   il Comune non ha mai richiesto questo “debito” negli ultimi 10 anni (come richiesto dal Codice civile) e nemmeno negli ultimi 20 anni (secondo la legge 16 del 1974 che disciplina questi canoni).

Cordiali saluti

Crescenzo Bovenzi

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