Caporal maggiore ricorre contro la cessazione permanente del servizio: il CdS respinge

Caporal maggiore ricorre contro la cessazione permanente del servizio: il CdS respinge

CAMIGLIANO/PIGNATARO M. – Si conclude nel peggior modo possibile la lunga e travagliata esperienza giudiziaria per un caporal maggiore dell’esercito nato a Pignataro Maggiore. Quest’ultimo aveva presentato ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, contro il Ministero della Difesa per l’annullamento del decreto di perdita del grado e cessazione dal sevizio permanente.
L’uomo in precedenza era stato condannato dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere alla pena di 9 mesi di reclusione per falsità materiale commesso da privato in certificato amministrativo ex art. 482 c.p., con esclusione del beneficio della sospensione condizionale della pena “avendo l’imputato già usufruito in relazione al precedente penale da cui risulta gravato”. Secondo l’accusa, infatti, aveva presentato tre certificati medici recanti timbro e firma apparenti ad un noto medico della zona, attestanti patologie che impedivano il suo rientro in servizio.
Successivamente, a seguito dell’inchiesta disciplinare dell’esercito, il caporal maggiore veniva anche giudicato “non meritevole di conservare il grado” e diventava destinatario di un provvedimento finalizzato alla perdita del grado per rimozione e conseguente cessazione dal servizio permanente.Proprio contro tale punizione, l’uomo ha presentato ricorso al Presidente della Repubblica eccependo l’erronea ed incompleta valutazione dei fatti oggetto dell’incolpazione; l’omessa e carente motivazione; la violazione del diritto di difesa.
Al termine dell’adunanza del 6 febbraio scorso del Consiglio di Stato, la prima sezione del Consiglio di Stato, tuttavia, ha espresso parere negativo respingendo il ricorso.

Red. Cro.

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