PIGNATARO MAGGIORE – Carcere duro e strettissima sorveglianza per gli esponenti della potente e sanguinaria famiglia camorristica Ligato di Pignataro Maggiore, città conosciuta quale “Svizzera dei clan”. A conferma giunge ora la notizia del blocco da parte del Magistrato di sorveglianza di Novara di una lettera di Pietro Ligato indirizzata al padre “don Rafele”, all’anagrafe Raffaele Ligato, storico mammasantissima, una delle figure più tristemente note della criminalità organizzata. Contro tale decisione Pietro Ligato aveva presentato reclamo, ma il Tribunale di sorveglianza di Torino lo aveva dichiarato inammissibile. Da qui il ricorso di Pietro Ligato alla Corte di Cassazione che con ordinanza numero 2015 del 2017 (emessa dalla settima sezione penale) lo ha dichiarato inammissibile e ha condannato il pericolosissimo detenuto al pagamento delle spese processuali e al versamento della somma di duemila Euro alla Cassa delle ammende.
Pubblichiamo in coda a questo articolo il testo integrale della citata ordinanza della Corte di Cassazione.
Rassegna Stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it