La figura di Carlo Magno è una delle più studiate dagli specialisti (e non solo da loro), in molti hanno scritto su di lui: non poteva quindi mancare il significativo contributo dello storico più pop e famoso d’Italia, il professor Alessandro Barbero. Nel suo libro “Carlo Magno” (Laterza, 451 pagine, 15 Euro), con il suo stile inconfondibile, il docente dell’Università del Piemonte Orientale, sede di Vercelli, ci porta a conoscere nei particolari la vita privata e pubblica di – come recita il sottotitolo – “Un padre dell’Europa”, così come fu considerato da un poeta anonimo.
Carlo Magno è conosciuto da tutti come l’imperatore del Sacro Romano Impero, “ma in realtà egli non portò questo nome che negli ultimi quattordici anni della sua lunga vita; prima di allora era stato per trentadue anni il re dei Franchi”, quel popolo germanico che da diede il nome alle sue genti: franchi, cioè coraggiosi. La storia dell’imperatore non inizia con la sua incoronazione a Roma, nella Basilica di San Pietro, a Natale dell’ 800, cerimonia alla quale Alessandro Barbero arriva solo nel terzo capitolo del suo libro. Un momento cruciale della storia europea, evento grazie al quale si sugellerà l’alleanza tra la Chiesa Cattolica e la maggiore potenza politica e militare ad ovest, costruendo le fondamenta del mondo occidentale così come lo conosciamo oggi. Un evento che traccia una linea di demarcazione tra la vecchia e la nuova Europa, in un conflitto interreligioso tra le varie sfumature del Cristianesimo, soprattutto l’ariana e quella che poi un giorno diverrà l’ortodossa in seguito al Grande Scisma.
Insomma nella figura di Carlo Magno è racchiusa una parte importante di tutta la storia medievale. Dopo aver sedimentato il suo potere nelle campagne contro i longobardi, i sassoni, gli arabi e gli avari – ed in seguito alla sua incoronazione a Roma – iniziano i conflitti con colui che era il reale successore dell’Impero Romano, cioè il Basileus di Costantinopoli che in quanto “erede, lui sì diretto ed indiscusso, di Costantino avrebbe dovuto capeggiare politicamente l’intero mondo cristiano”.
Con Carlo Magno il re medievale comincia a cambiare forma, diviene un punto d’incontro tra i vecchi comandanti delle tribù germaniche e i veri e propri “capi di Stato” venuti negli anni avvenire; il “rex”, inoltre, ancora di più inizia ad essere associato a figure bibliche. La sua fu una regalità “modellata sull’esempio dei re d’Israele di cui Carlo, nuovo Davide, si considerava il successore. I cristiani erano abituati a leggere il mondo in cui vivevano come una nuova edizione di quello biblico: tutto ciò che avveniva sotto i loro occhi era già prefigurato nella Bibbia, e là i re del popolo eletto intrattenevano un costante rapporto con Dio, che conferiva alla loro regalità una natura quasi sacerdotale”.
Il regno di Carlo Magno sarà innovativo anche dal punto di vista amministrativo, politico, giuridico e fiscale. Il professor Alessandro Barbero in questo libro traccia da par suo la linea da seguire per conoscere a fondo la figura – a tratti avvolta dalla leggenda – di Carlo Magno, con una scrittura scorrevole ed avvincente: una biografia che unisce al rigore degli studi un’appassionata vocazione letteraria.
Dario Palmesano