Caserta, Forza Italia allo sbando: il commissario provinciale Giorgio Magliocca, invece di pensare alle elezioni, parte per le vacanze salutato su facebook dagli imbarazzanti “mi piace” di esponenti del “Gruppo sociale La Felicità” e di sorelle, cognati, nipoti e prestanome del defunto boss mafioso Lello Lubrano

Caserta, Forza Italia allo sbando: il commissario provinciale Giorgio Magliocca, invece di pensare alle elezioni, parte per le vacanze salutato su facebook dagli imbarazzanti “mi piace” di esponenti del “Gruppo sociale La Felicità” e di sorelle, cognati, nipoti e prestanome del defunto boss mafioso Lello Lubrano

PIGNATARO MAGGIORE – Se nel resto della Campania Forza Italia è in seria difficoltà, in provincia di Caserta è completamente allo sbando, come è dimostrato dal fatto che il commissario provinciale Giorgio Magliocca ha annunciato su Facebook di essere partito per le vacanze. Una diserzione in piena regola mentre i vertici nazionali del movimento, a cominciare da Silvio Berlusconi, lanciano ultimatum ai parlamentari forzisti campani affinché si diano da fare per la formazione delle liste da presentare alle imminenti elezioni regionali. La fuga di Giorgio Magliocca, che è pure presidente della Provincia e sindaco di Pignataro Maggiore, è il sintomo evidente di un tramonto politico che lo ha spinto ad annunciare la sua mancata candidatura alle elezioni cittadine del prossimo anno. A nessun responsabile provinciale di nessun movimento politico è venuto in testa di andarsene in vacanza proprio nei giorni in cui si decidono le strategie e si preparano le liste per le elezioni regionali.
Giorgio Magliocca è diventato una palla al piede per Forza Italia, tanto più se qualche avversario cominciasse una campagna politica e mediatica per chiedere le sue dimissioni da sindaco di Pignataro Maggiore e da presidente della Provincia, carica quest’ultima che gli consente di far parte del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza unitamente al prefetto, al questore e ai comandanti provinciali dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di Finanza. Una situazione che ha dell’incredibile in quanto Giorgio Magliocca, da sindaco di Pignataro Maggiore, famigerata città tristemente conosciuta quale “Svizzera dei clan”, risulta aver firmato un accordo di partenariato per manifestazioni anti-camorra con il “Gruppo sociale La Felicità”, associazione culturale i cui componenti del consiglio direttivo sono tutti – nessuno escluso – o amici o parenti della famiglia Lubrano, quella del defunto capomafia (condannato all’ergastolo per l’omicidio Imposimato) “don” Vincenzo Lubrano, imparentato con i Nuvoletta di Marano di Napoli e alleato dei “corleonesi” di Totò Riina. Sempre a Pignataro Maggiore, il lubranesco “Gruppo sociale La Felicità” ha firmato due protocolli d’intesa in materia di immigrazione con “Apeiron”, cooperativa sociale cui sono stati affidati beni confiscati alla camorra.
Giorgio Magliocca è seduto su una bomba atomica per l’inquietante “caso Lubrano-Felicità”. E la campagna elettorale per le elezioni regionali potrebbe svolgersi (quantomeno sullo scenario provinciale ma senza escludere quello campano tutto intero) all’insegna dello slogan “Magliocca dimettiti”. Non tutto il mondo è Pignataro Maggiore, dove nessun esponente politico ha avuto il coraggio di chiedere le dimissioni di Giorgio Magliocca per l’accordo di partenariato con la lubranesca associazione “Gruppo sociale La Felicità”. C’è da domandarsi quali siano a Pignataro Maggiore i rapporti tra i sedicenti avversari politici di Giorgio Magliocca e la famiglia Lubrano. Tacciono per “semplice” vigliaccheria o perché sono collusi?
In attesa della risposta, segnaliamo ai nostri pochi ma affezionati lettori che Giorgio Magliocca è andato in vacanza raccogliendo su Facebook gli imbarazzanti “mi piace” di saluto di vari soggetti assai noti. Tra di loro esponenti del “Gruppo sociale La Felicità” e sorelle, cognati, nipoti e prestanome del defunto Lello Lubrano, il boss mafioso (figlio di “don” Vincenzo) che Giorgio Magliocca – allora consigliere provinciale di An in carica –  incontrò più volte alla vigilia delle elezioni amministrative del 2002, quando fu eletto sindaco per la prima volta. Arrestato l’11 marzo 2011 con le accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e omissione di atti d’ufficio con l’aggravante camorristica, Giorgio Magliocca è stato poi assolto e ha anche ottenuto un risarcimento di 90.000 Euro per “ingiusta detenzione”; ma gli incontri con il boss mafioso Lello Lubrano – ucciso in un agguato il 14 novembre 2002– sono stati sempre confermati in tutte le sedi, inoppugnabilmente.

Rassegna stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

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