CASERTA – Tutti i partecipanti al corso organizzato dall’Ordine dei giornalisti della Campania(*) nell’ambito della “Formazione professionale continua”, sabato 12 aprile 2014 aCaserta, attendevano dal dottor Raffaello Magi, valoroso magistrato, una lezione di deontologia ma – a sorpresa – hanno ricevuto anche una lezione di giornalismo.
Dopo aver ampiamente illustrato i temi riguardanti la cronaca giudiziaria, la diffamazione a mezzo stampa e la tutela dei diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione, a cominciare ovviamente da quelli connessi alla professione giornalistica, il dottor Raffaello Magi ha posto una questione che ha enorme rilevanza nei Paesi di più avanzata democrazia, quella del giornalismo d’inchiesta o – come piace dire a noi – del giornalismo investigativo.
Pur con grande cortesia, come è nel suo stile, ma con estrema franchezza, Raffaello Magi (giudice della Corte di Cassazione) ha fornito in pochissimi secondi, nell’ambito più generale della sua lezione, motivi di profonda riflessione al mondo del giornalismo italiano, non solo casertano e campano. Magi ha sottolineato che i giornalisti in genere privilegiano la cronaca giudiziaria, “vanno a ridosso dell’azione della magistratura”; arrivano dopo, insomma, vanno a rimorchio. Al punto che – ha aggiunto Raffaello Magi – “l’azione della magistratura, da molti anni, sembra l’unico luogo in Italia dove si raccontano i fatti. Ma così non dovrebbe essere”. E’ uno scenario dove “la magistratura emette la misura cautelare e lì si alimentano i giornalisti per raccontare la realtà. Dovrebbe esserci, invece, una ricerca dei fatti autonoma da parte del giornalismo d’inchiesta; i giornalisti dovrebbero arrivare prima e indipendentemente dai magistrati nel raccontare la realtà”. Magi ha tenuto a sottolineare più di una volta che “il giornalismo d’inchiesta è importante”, anche se deve fare i conti non tantissime difficoltà. E ha ricordato che il giornalismo d’inchiesta “in qualche occasione” si vede pure in terra italiana, come per dire che ce n’è davvero troppo poco di giornalismo investigativo. Figuriamoci – è la nostra opinione di cronisti in una pericolosissima zona di frontiera – in una terra di incerta democrazia e di ancor più incerto giornalismo quale è la provincia di Caserta.
Nell’ambito del corso di deontologia hanno preso la parola – oltre al dottor Raffaele Magi – i giornalisti Ottavio Lucarelli (presidente dell’Ordine della Campania) e Carlo Verna (componente del Consiglio nazionale).
(*) Evento realizzato in collaborazione con l’associazione giornalisti casertani Trenta Righe
Red. Cro.