PIGNATARO MAGGIORE – Il giornalista Enzo Palmesano (vittima di reato di tipo mafioso) in data 1° luglio 2021 ha protocollato al Comune di Pignataro Maggiore un’istanza indirizzata al presidente del Consiglio comunale, dottor Cesare Cuccaro. Una lettera inviata, per quanto di competenza, anche al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, al Ministro dell’Interno, alla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, al Procuratore nazionale antimafia, alla Commissione regionale anticamorra e beni confiscati e alla Commissione parlamentare antimafia.
Nel documento di legge tra l’altro: “A Pignataro Maggiore, famigerato paese tristemente conosciuto quale “Svizzera dei clan”, sono stati affidati alla cooperativa sociale “Apeiron” beni confiscati alla camorra, tra i quali un immobile poi intitolato alla vittima innocente Franco Imposimato (“Villa Imposimato”).
“Con gravissima responsabilità, tra gli altri, del presidente della cooperativa “Apeiron” (Emiliano Sanges) – che aderisce a “Libera”, al “Comitato don Peppe Diana” e a “Legacoop” – e del sindaco di Pignataro Maggiore (Giorgio Magliocca, di Forza Italia, componente del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, nella sua qualità di presidente dell’Amministrazione provinciale di Caserta), nel suddetto bene confiscato “Villa Imposimato” fin dal 2018 fu concessa una sede per le attività dell’associazione culturale “Gruppo sociale La Felicità” che faceva riferimento ad Angela Valente (moglie di Gaetano Lubrano), nuora del defunto capomafia Vincenzo Lubrano, quest’ultimo condannato all’ergastolo per l’omicidio di Franco Imposimato. Gaetano Lubrano (con il fratello Giuseppe Lubrano che è pregiudicato e già sottoposto a sorveglianza speciale) è stato condannato in primo grado per violenza privata con l’aggravante camorristica ai danni del giornalista e scrittore Salvatore Minieri.
“Mi sto chiedendo se anche in altre parti d’Italia – oltre che a Pignataro Maggiore, la “Svizzera dei clan” -, in immobili confiscati alle mafie e intitolati per esempio a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Piersanti Mattarella, Carlo Alberto Dalla Chiesa, don Peppe Diana, Peppino Impastato, Giancarlo Siani o ad altre vittime innocenti, si siano concesse sedi ad associazioni culturali facenti capo alle nuore o ad altri parenti dei loro rispettivi assassini, semmai con la benedizione di qualche componente del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza competente per territorio e con il complice silenzio dei consiglieri comunali del luogo.
“Immagino che quanto sopra esposto abbia attirato l’attenzione dell’Autorità giudiziaria. Non mi sono giunte notizie, invece, di pubbliche prese di posizione da parte dei consiglieri comunali di Pignataro Maggiore.
“Tanto premesso, voglia il presidente dott. Cesare Cuccaro – se ritenuto eventualmente utile e doveroso – convocare una riunione del Consiglio comunale in seduta “aperta” in modo che possano prendere la parola anche i cittadini che non si arrendono all’omertà imperante, invitando inoltre il dirigente comunale responsabile dell’Ufficio beni confiscati, il comandante dei vigili urbani e quanti altri in grado di riferire in merito”.
Rassegna stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it