PIGNATARO MAGGIORE – Sempre più con le spalle al muro il sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca, che mentre infuria il “caso Lubrano” ha annunciato che non si ricandiderà alle elezioni amministrative del prossimo anno. A Palazzo Scorpio, sede dell’Amministrazione comunale, la tensione è alle stelle. In data 7 luglio 2020 l’assessore alla cultura e consigliere comunale Rossella Del Vecchio ha fatto registrare la settima assenza consecutiva alle riunioni di Giunta; in precedenza era stata assente alle sedute del 23 e del 28 maggio e del 9, 16, 23 e 25 giugno 2020 (a parte pubblichiamo le sette deliberazioni di Giunta comunale da cui risultano le citate assenze). Questa volta, il 7 luglio 2020, non si è fatto vedere in Giunta (per motivi che non conosciamo) nemmeno l’assessore Vincenzo Romagnuolo, titolare della pesante delega ai beni confiscati alla camorra, uno dei tre presenti – con il sindaco e con l’assessore alla cultura – che approvarono all’unanimità il famigerato accordo con il “Gruppo sociale La Felicità” il 4 luglio 2019 per iniziative di lotta alla camorra. Un’autentica bomba atomica perché i componenti del consiglio direttivo dell’associazione culturale “Gruppo sociale La Felicità” sono tutti o amici o parenti della famiglia Lubrano, quella del defunto capomafia “don” Vincenzo Lubrano, condannato all’ergastolo per l’omicidio Imposimato.
L’opinione pubblica locale ma anche, immaginiamo, la prefettura e la magistratura si stanno chiedendo a chi è venuto in mente l’assurda idea di firmare un accordo anti-camorra con amici e parenti dei Lubrano. E’ uno scandalo enorme. Nella deliberazione di Giunta comunale numero 106 del 4 luglio 2019 l’incredibile proposta risultava essere del sindaco e dell’assessore alla cultura, ma subito dopo Rossella Del Vecchio ha preso le distanze dall’iniziativa affermando di non sapere nulla del lubranesco “Gruppo sociale La Felicità”, ha sollecitato la richiesta di informazioni antimafia sull’associazione e ha chiamato in causa pesantemente Giorgio Magliocca, ormai travolto dalla bufera.
È panico totale nella maggioranza magliocchiana dove serpeggia il terrore in attesa di eventuali decisioni traumatiche della prefettura e della magistratura, tanto più che il “Gruppo sociale La Felicità” risulta aver firmato, inoltre, due protocolli d’intesa in materia di accoglienza agli immigrati con “Apeiron”, la cooperativa cui sono stati affidati beni confiscati alla camorra a Pignataro Maggiore. Questione di cui nessuno parla, a cominciare da Vincenzo Romagnuolo, assessore ai beni confiscati alla camorra, assente alla riunione di Giunta comunale del 7 luglio 2020.
Rassegna stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it