CALVI R. – Dopo che “Pignataro Maggiore News” ha scoperchiato il pentolone dei rapporti all’interno della Caserta Recuperi srl tra la famiglia Iorio – Farzati (Vittoria Farzati è la coordinatrice degli uffici del Giudice di Pace di Pignataro Maggiore) e Vincenzo Abbate (imprenditore vicino alla fazione Zagaria del clan dei Casalesi), e tutta l’intricata vicenda dell’affidamento della cava Fabbressa alla stessa società, è arrivata l’ora delle risposte dell’Amministrazione comunale sulla vicenda. Nella seduta del Consiglio comunale di ieri (18 dicembre), la minoranza consiliare finalmente ha deciso di chiedere lumi sulla vicenda al sindaco Antonio Caparco.
Il primo cittadino, relativamente all’affidamento della cava alla Casertana Recuperi srl, ha confessato che allo stato non risulterebbero autorizzazioni per l’attività svolta nell’ex cava Fabressa. Caparco, sollecitato dalle opposizioni, ha ammesso che esiste soltanto un documento (senza nemmeno un numero di protocollo) della Provincia di Caserta che autorizzerebbe la società a intraprendere l’attività di recupero della cava.
Dopo che nel 2004 l’allora Amministrazione guidata da Caparco aveva autorizzato la Casertana Recuperi a lavorare nella cava Fabbressa, nel 2005 il neo sindaco Giacomo Zacchia ordinò la revoca dell’affidamento, ma pare che la Casertana Recuperi abbia continuato la sua attività e si sarebbe opposta alla revoca dell’autorizzazione. Mentre il Comune avrebbe fatto un passo indietro nella vertenza contro la società che, nel frattempo, è stata colpita da interdittiva antimafia per i rapporti con Abbate, nel 2009 è ritornato al posto di guida il primo cittadino Caparco. Quest’ultimo, nella seduta del Consiglio comunale di ieri, ha ammesso di non saperne niente e intanto nessuno sembra aver concesso alcuna autorizzazione alla società della famiglia Iorio – Farzati.
Red. pol.