PIGNATARO M. – Il Giudice di Pace di Pignataro Maggiore, dottoressa Esther Sparaco, in data 7 marzo2014, haassolto l’attuale sindaco pignatarese Raimondo Cuccaro “per non aver commesso il fatto” nel procedimento penale per ingiuria nato da una denuncia-querela dell’ex sindaco Giorgio Magliocca.
Si tratta di un nuovo capitolo in sede giudiziaria della vicenda relativa agli incontri di Giorgio Magliocca (all’epoca consigliere provinciale di An in carica) con il boss mafioso Raffaele Lubrano detto Lello al ristorante “Ebla” di Triflisco, nel territorio del Comune di Bellona, alla vigilia delle elezioni amministrative di Pignataro Maggiore del 2002 nelle quali lo stesso Magliocca fu eletto sindaco per la prima volta. La querela di Giorgio Magliocca fu presentata a seguito delle accuse di Raimondo Cuccaro (allora capogruppo di opposizione, ora esponente del Partito democratico) in un Consiglio comunale del 22 marzo 2007 riguardanti appunto le cene tra il politico di An e il boss mafioso, quest’ultimo ucciso in un agguato del “clan dei casalesi” a Pignataro Maggiore il 14 novembre 2002. Accuse ripetute da Cuccaro pure nella successiva seduta del Consiglio comunale del 24 aprile 2007. Cuccaro disse che Magliocca si era incontrato con Lubrano probabilmente per patteggiare l’azione amministrativa e che non una sola volta l’esponente di An aveva avuto tali frequentazioni.
Il difensore di Raimondo Cuccaro, l’avvocato Ernesto De Angelis (dello studio legale Stellato), nel corso della sua arringa aveva chiesto – oltre all’assoluzione dell’attuale sindaco – la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica affinché si valuti se esistano le condizioni per aprire un procedimento penale a carico di Giorgio Magliocca per aver sostenuto – contrariamente al vero -, prima nella denuncia-querela e poi nella testimonianza resa davanti al Giudice di Pace quale parte offesa, che le due cene con Lubrano non c’erano state. Cene, invece, effettivamente avvenute come confermato in precedenza da due decisioni della magistratura: una della Cassazione nella fase cautelare e l’altra del Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Napoli nella sentenza (rito abbreviato) con la quale Giorgio Magliocca fu assolto in primo grado dalle imputazioni di concorso esterno in associazione mafiosa e omissione di atti d’ufficio con l’aggravante camorristica.
Si tratta di una disastrosa sconfitta per Giorgio Magliocca e di una vittoria molto importante per Raimondo Cuccaro che – sentito nella stessa udienza del 7 marzo 2014, prima della sentenza – aveva tra l’altro ricordato la lunga campagna di stampa del giornalista Enzo Palmesano, fin dal 2003, per far emergere la verità sugli incontri tra Magliocca e Lubrano. Ancora una volta, la realtà dei fatti ha inchiodato Giorgio Magliocca: le due cene con il boss Lello Lubrano ci furono. Non commette alcuna ingiuria chi glielo dice in faccia (come aveva fatto Cuccaro in Consiglio comunale) e non commette nessuna diffamazione chi – come noi in questo momento – lo scrive.
Rassegna stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it