CALVI R. – Giovedì 25 luglio 2013, un nutrito gruppo di persone ha partecipato alla manifestazione promossa dal Comitato per l’Agro Caleno: NO Centrale a Biomasse, contro la realizzazione di un presumibile impianto siglato con la società Iavazzi nell’area ex Pozzi.
Tutti in strada per riappropriarsi del territorio, a suon di tamburi, pentole e piatti con striscioni di ogni tipo. Il corteo, partito dalla villetta comunale ha raggiunto piazza Municipio, dove in tanti sono intervenuti, spontaneamente, per ribadire il secco NO, allo scempio che si sta perpetrando, per esprimere il dissenso verso un sistema politico che antepone gli interessi economici alla salute dei cittadini e alla tutela dell’ambiente.
L’obiettivo della protesta è esortare e sensibilizzare la popolazione sui danni ambientali che l’ impianto potrebbe provocare, in una zona, come quella dell’agro caleno, dove esistono già troppi problemi di inquinamento e di degrado, ma agli Amministratori sembrano non bastare e ne ricercano altri, manifestandosi a favore della centrale.
L’iniziativa, volta a diffondere conoscenza per risvegliare le coscienze, promuove una politica di informazione, quella che l’amministrazione ha troppe volte negato, ed è una protesta che coinvolge vari aspetti: identitari, economici e politici.
La comunità è indignata, perché vede svenduta la Propria Terra, con false promesse di qualche posto di lavoro, bloccando le potenzialità di un intero territorio. Quali opportunità di sviluppo si può avere con la presenza di una Centrale? Un territorio quello dell’agro caleno, il cui punto di forza deriva da una vasta area archeologica la cui bellezza sarà avvelenata da un ecomostro che sorgerà a pochi metri di distanza!
L’indifferenza degli Amministratori rappresenta un grave insulto per i cittadini che, preoccupati, sono scesi in strada a difendere i propri diritti, “umiliati” dai comportamenti contraddittori che ruotano intorno alla vicenda e dalle affermazioni per niente rassicuranti che di certo non placano gli animi.
Intanto il corteo, prima di lasciare piazza Municipio e proseguire per le strade del paese, ha commissariato il Comune, apponendo un cartello: “Comune commissariato dal popolo, qui decidono le comunità – Agro Caleno in Lotta”.
Luciana Antinolfi