Centrale a biomasse, il “Tempo Rosso”: Caro TAR(re)… chi di penna ferisce..di penna perisce!

Centrale a biomasse, il “Tempo Rosso”: Caro TAR(re)… chi di penna ferisce..di penna perisce!

PIGNATARO M. – Centrale a biomasse, ricorso al Tar e Tares al centro del comunicato stampa inviato dal C.s.o.a. “Tempo Rosso”:

Caro TAR(re)…

chi di penna ferisce..di penna perisce!

Mentre il Sindaco Raimondo Cuccaro deve ancora fare chiarezza sulla posizione che terrà l’amministrazione dopo aver perso il ricorso contro la Biopower in Consiglio di Stato, e sulla scelta del suo avvocato Luigi Adinolfi (lo stesso che rappresenta la società di Iavazzi Ambiente/ ditta del biodigestore di Calvi) ci salta subito alla mente un episodio accaduto all’assedio al consiglio comunale durante la protesta contro l’aumento esorbitante della Tares.

Quando i cittadini, dinanzi alla dichiarazione del Sindaco “è la legge che mi impone l’aumento” risposero che la legge ingiusta va condannata e contestata anche in qualità di istituzione con azioni forti e di rottura se sono a discapito di incolpevoli cittadini, l’assessore Piernicola Palumbo intervenne invitando i manifestanti con scherno ed arroganza ad andare a casa, blaterando che non servivano a nulla le proteste di piazza ma solo le lotte nei tribunali, come quelle che Raimondo Cuccaro portava avanti da anni per altre faccende come la Biopower. Bene ad oggi possiamo dire che “chi di penna ferisce..di penna perisce”

Al Sindaco Raimondo riconosciamo il ruolo passato all’interno delle lotte ambientali, ma condanniamo il suo rinnegare, una volta arrivato alle poltrone, quelle stesse pratiche e quelle stesse piazze..e soprattutto quella stessa comunità.

Passano i mesi, gli anni, e ci ritroviamo a combattere contro gli stessi mostri del passato, carrozzoni politico-affaristici dove le penne possono essere un’arma a doppio taglio. C’è solo un’ arma che non può essere telecomandata o dirottata, ed è quella della volontà popolare.

Insomma, un grave danno per i territori lo scongelamento della situazione Biopower (adesso ArabaFenice), una centrale di incenerimento pronta al 95% e simbolo della malapolitica nostrana. Ma non abbiamo paura nè tentenniamo nel prendere una chiara e forte posizione. Dichiariamo lotta ad oltranza ad ogni suo sponsor, contro chiunque non prenda parola sulla questione, invitando tutti

>>>> SABATO 2 MAGGIO ORE 16
AL PRESIDIO FUORI I CANCELLI DELLA BIOPOWER<<<<<

Tutti i soldi spesi dalla nascita della Biopower ad oggi potevano servire a ben altro per le comunità. E fin quando resterà anche e solo uno di noi, non verrà speso neanche più un euro per questi progetti criminali e la Biopower non passerà.
Come a Calvi così a Pignataro.

Come disoccupati, precari e studenti della zona ribelle, andremo avanti fino alla vittoria.

basta sprechi di denaro pubblico
abbattiamo la biopower
no centrale a biomasse
si al sito di compostaggio di san tammaro

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