Centrale termoelettrica di Sparanise, il collaboratore di giustizia Nicola Panaro conferma l’interessamento anche di Nicola Ferraro e il ruolo di Nicola Palladino

Centrale termoelettrica di Sparanise, il collaboratore di giustizia Nicola Panaro conferma l’interessamento anche di Nicola Ferraro e il ruolo di Nicola Palladino

PASTORANO/SPARANISE – Per l’ennesima volta in un processo per camorra salta fuori l’ormai annosa questione della centrale termoelettrica di Sparanise. A differenza delle informazioni trite e ritrite sentite nelle precedenti occasioni, questa volta il pentito, che riferisce informazioni e logiche interne al clan dei “Casalesi”, avrebbe aggiunto importanti conferme e altrettante novità sulla vicenda.

Il collaboratore di giustizia in questione è uno degli uomini più vicini al boss Francesco Schiavone detto “Sandokan” e alla sua famiglia, oltre a essere stato un elemento apicale della consorteria criminale. Si tratta di Nicola Panaro che ieri mattina (4 luglio) sarebbe stato chiamato a rispondere alle domande del sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, il dottor Vanorio, nell’ambito del processo sul clan Russo (riguardante il racket delle slot e delle sale giochi) che si sta svolgendo al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

 “Il politico Nicola Ferraro e la famiglia Cosentino – avrebbe dichiarato Panaro – si sono interessati a questo progetto”. Interrogato sui dettagli dell’operazione, il boss avrebbe aggiunto: ”In particolare Giovanni Cosentino aveva acquistato i terreni per poter realizzare la centrale termoelettrica e io tramite il gruppo Schiavone, all’epoca era latitante Cicciariello, seppi dell’operazione con i Cosentino a Sparanise. Come so che la calcestruzzi venne fornita dalla ditta CLS di Nicola Palladino”.

Insomma, Panaro avrebbe tirato in ballo ancora una volta i Cosentino (le cointeressenze dei Cosentino in questa operazione sembrano essere un dato ormai storico) e avrebbe aggiunto anche il nome di Nicola Ferraro, l’ex consigliere regionale in quota Udeur finito in carcere per camorra. Il ruolo giocato da Palladino, invece, l’avevamo già preannunciato qualche anno fa e confermato – sempre tramite le parole di Panaro – in un articolo dello scorso mese di aprile (leggi qui).

Red.

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