Centrale termoelettrica: modificata la convenzione tra il Comune di Sparanise e la Calenia Energia. Il commissario prefettizio Stella Fracassi opta per nuovi accordi

Centrale termoelettrica: modificata la convenzione tra il Comune di Sparanise e la Calenia Energia. Il commissario prefettizio Stella Fracassi opta per nuovi accordi

SPARANISE – Il commissario straordinario dott.ssa Stella Fracassi, insediatasi in Comune dopo la caduta dell’Amministrazione Merola, ha modificato la convenzione con la Calenia Energia. I cambiamenti riguardano in particolare il contributo di 185 mila e 800 euro annui destinati alla cittadinanza di Sparanise, versati dalla società per la durata di dieci anni dall’entrata in funzione dell’impianto.

La dazione è frutto dell’evoluzione, negli anni, dei tanto discussi rapporti tra Comune e centrale, e nasce dalla promessa, definitivamente disattesa, di fornire energia elettrica e termica a basso costo per la comunità. Proviamo a fare una sintesi.

Nel 2001, quando era sindaco Antonio Merola e la centrale in via di costruzione, l’AMI si impegnava con un protocollo d’intesa a fornire “energia elettrica a prezzo scontato ai cittadini di Sparanise” e a “realizzare un punto di consegna dell’energia termica” prodotta dall’impianto. Ciò, naturalmente, come parte del ristoro dovuto per la presenza della centrale termoelettrica sul territorio.

Successivamente, fu stipulata la Convenzione tra Calenia – subentrata all’AMI – ed il Comune di Sparanise, allora guidato da Salvatore Piccolo (già vicesindaco nell’amministrazione uscente). Siamo nel 2008. Nel documento che viene approvato, lo sconto sull’energia si trasforma definitivamente in un generico “contributo a tutti i cittadini” di 125 mila 800 euro annui che sarà versato, viene specificato, direttamente nelle casse del Comune. In alternativa all’energia termica promessa, Calenia si impegna a versare 900 mila euro una tantum e 60 mila ogni anno.

In altre parole, niente sconti sulla bolletta né energia termica gratis per industrie ed agricoltura come, negli anni precedenti, si era lasciato intendere.

L’amministrazione Piccolo, dopo qualche mese, entra in crisi e l’anno seguente si va a nuove elezioni.

Nel 2009 Mariano Sorvillo conquista la fascia tricolore e sotto la sua Amministrazione, precisamente nel 2011, viene finalmente approvato il regolamento che disciplina le modalità di erogazione del contributo. Il danaro versato nelle casse del Comune di Sparanise sarà dunque girato da quest’ultimo direttamente ai cittadini che ne faranno richiesta. Unico requisito la residenza. L’importo complessivo, ricavabile da un elementare calcolo, è di 185 mila euro (la somma dei due contributi per l’elettricità e l’energia termica) che diviso per il numero degli aventi diritto fa poco più di 25 euro a testa.

Nell’arco di dieci anni, in pratica, energia elettrica e termica gratis si sono trasformate in una pizza e coca-cola ciascuno. Una volta all’anno, però, altrimenti può far male.

Nel 2014 ritorna il sindaco Merola. Il nuovo primo cittadino, in alcune dichiarazioni, sembra voler superare l’erogazione pro capite dei fondi in favore di un diverso approccio ma, dopo un anno e mezzo circa di mandato, la sua maggioranza salta.

E siamo all’oggi, quando il commissario prefettizio decide di cambiare registro. Secondo il parere di quest’ultimo, corroborato anche da una nota del 2015 a firma del Responsabile finanziario del Comune, oltre alla beffa di ricevere una così bassa somma si aggiungerebbe il danno, per l’Ente di piazza Giovanni XXIII, di dover sborsare 23 mila euro l’anno a causa degli adempimenti necessari ad erogarla. Sottraendo paradossalmente risorse pubbliche anziché aggiungerle.

Con la deliberazione di quest’oggi (25 maggio) gli articoli delle convenzioni che facevano riferimento a sconti energetici fantasma sono stati definitivamente abrogati. D’ora in avanti la Calenia sarà obbligata a versare i celeberrimi 185 mila euro al Comune semplicemente perché deve. Quest’ultimo, senza giri di parole, si impegna ad utilizzarli per le opere di pubblica utilità. Ora tocca vedere fino a che punto quest’impegno sarà mantenuto da chi indosserà la fascia tricolore dopo il prossimo 5 giugno.

Una cosa è certa: la saga della ‘centrale dell’inciucio’ si arricchisce di un nuovo capitolo e, con lo scadere della convenzione tra circa un anno, possiamo scommettere che non sarà l’ultimo.

Teodosio Lepore (teodosio.lepore@gmail.com)

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