PIGNATARO MAGGIORE – Non sono distratti dal caldo nemmeno in questi giorni roventi i cittadini pignataresi che lodevolmente fanno le sentinelle contro il degrado della nostra sfortunata città. E’ questo il caso, per esempio, di Pina e Gaetano Aniello che su Facebook hanno pubblicato altre foto e un nuovo messaggio, che riportiamo di seguito integralmente: “Pignataro Maggiore (Caserta) centro urbano: non è possibile che questi scempi dell’ambiente risaltano solo alla nostra vista e sensibilità, gli organi preposti arrivano sempre dopo”. Riprendiamo anche qualcuna delle foto che hanno scattato i cittadini sentinelle riguardanti stavolta il degrado della piazza antistante la ex sede del Giudice di Pace che si affaccia su via Vittorio Veneto. La denuncia ha suscitato naturalmente attenzione e hanno preso posizione con un “mi piace” sulla pagina Facebook di Pina e Gaetano Aniello anche due consigliere comunali, Maria Bonacci e Rossella Del Vecchio, quest’ultima anche assessore alla cultura. Si è creato, così, un inedito asse politico tra una rappresentante della minoranza (Maria Bonacci, eletta con la lista “Noi con il Cuore”) e un’esponente della maggioranza (Rossella Del Vecchio, entrata in Consiglio comunale con la formazione magliocchiana “Ricoloriamo Pignataro”).
Non sorprende la convergenza tra Maria Bonacci e Rossella Del Vecchio, seppure occasionalmente originata della pubblica denuncia dei cittadini sentinelle del territorio. Entrambe le consigliere, infatti, in questi ultimi tempi hanno messo in grande difficoltà la maggioranza guidata dal traballante sindaco Giorgio Magliocca, che – messo al tappeto dal “caso Lubrano-Felicità”- ha annunciato di non volersi ricandidare alle prossime elezioni amministrative.
Maria Bonacci, come è noto, ha sparato a zero contro Pietro Ricciardi (magliocchiano d’acciaio), liquidatore della “Pignataro patrimonio srl in liquidazione”: la consigliera di minoranza si è dimessa dalla presidenza della Commissione di vigilanza e controllo sulla municipalizzata per la raccolta dei rifiuti e ha inviato un esposto alla competente Procura della Corte dei Conti e all’Autorità nazionale anticorruzione. Pietro Ricciardi è stato messo alle corde – nella riunione del 10 luglio 2020 della Commissione appena citata – ed è stato costretto ad auto-certificare il proprio fallimento ammettendo che in oltre quattro anni non è stato in grado di preparare un piano industriale della municipalizzata per la raccolta dei rifiuti (socio unico il Comune di Pignataro Maggiore, rappresentato dal sindaco Giorgio Magliocca).
L’azione politica di Rossella Del Vecchio, dal canto suo, è stata devastante per Giorgio Magliocca. Come è noto, l’assessore alla Cultura – che con una Pec-bomba del 26 luglio 2019 aveva sollecitato la richiesta di informazioni antimafia sull’associazione culturale “Gruppo sociale La Felicità” – è stata polemicamente assente a ben undici riunioni consecutive della Giunta comunale: 23 e 28 maggio, 9, 16, 23 e 25 giugno, 7, 9, 14, 21 e 23 luglio 2020.
Il tramonto di Giorgio Magliocca si è annunciato inevitabile quando l’assessore alla Cultura, nella seduta del Consiglio comunale del 26 maggio 2020, ha scagliato un devastante siluro affermando che non era stata sua (di Rossella Del Vecchio) l’idea dell’accordo con l’associazione legata alla famiglia Lubrano. E siccome firmatari della proposta risultavano nella riunione di Giunta comunale del 4 luglio 2019 lei (che non aveva però letto le carte, non sapeva niente del “Gruppo sociale La Felicità”) e il sindaco, significava che l’idea era stata del solo Giorgio Magliocca. Un fatto di enorme gravità per il quale Giorgio Magliocca dovrebbe presentare immediatamente le dimissioni, tanto più che da presidente della Provincia è anche componente del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza con il prefetto, il questore e i comandanti provinciali dei carabinieri e della Guardia di Finanza. Ha avuto l’effetto di una bomba atomica l’inchiesta giornalistica sullo scandaloso accordo di partenariato per iniziative anti-camorra firmato tra il sindaco Giorgio Magliocca e il “Gruppo sociale La Felicità”, l’associazione cultuale i cui componenti del consiglio direttivo sono tutti – nessuno escluso – o amici o parenti della famiglia Lubrano, quella del defunto capomafia Vincenzo Lubrano, condannato all’ergastolo per l’omicidio Imposimato. Segretario del “Gruppo sociale La Felicità” è Angela Valente, moglie di Gaetano Lubrano, quest’ultimo figlio del citato Vincenzo Lubrano. I fratelli Gaetano Lubrano e Giuseppe Lubrano (pregiudicato, già sottoposto a sorveglianza speciale) sono stati condannati in primo grado per violenza privata con l’aggravante camorristica ai danni del giornalista e scrittore Salvatore Minieri.
Red. Cro.