Comico scatto del “grande puffo” dal “tavolino contital”: il plateale caffè con i carabinieri interpretato dai buontemponi come la dimostrazione della paura dei magliocchiani per i presunti accertamenti sull’entusiasmo della famiglia Lubrano a favore di “Ricoloriamo Pignataro” – Ci si interroga sull’assenza dell’Arma benemerita alla processione del Santo Patrono

Comico scatto del “grande puffo” dal “tavolino contital”: il plateale caffè con i carabinieri interpretato dai buontemponi come la dimostrazione della paura dei magliocchiani per i presunti  accertamenti sull’entusiasmo della famiglia Lubrano a favore di “Ricoloriamo Pignataro” – Ci si interroga sull’assenza dell’Arma benemerita alla processione del Santo Patrono

PIGNATARO MAGGIORE – Quando tra i magliocchiani si è avuta la certezza che alla processione del Santo Patrono, lunedì 20 giugno 2016, non c’erano i carabinieri, si è trattato di una notizia più devastante di quella che per assurdo avesse annunciato addirittura l’assenza della statua di San Giorgio Martire. E così il sindaco  Giorgio Magliocca è stato al seguito del carro per le strade di Pignataro Maggiore (vedi foto) affiancato solo dal presidente del Consiglio comunale, Cesare Cuccaro, e dal comandante dei vigili urbani, maggiore Alberto Parente, facendo sorgere nei magliocchiani i più pressanti interrogativi sulla mancata presenza dei militari della locale Stazione dell’Arma Benemerita al comando del maresciallo Raffaele Gallo.

Nell’opinione pubblica, infatti, in tanti hanno interpretato –  a torto o a ragione – l’assenza dei carabinieri alla processione come un segnale di disagio, come una netta presa di distanze dal sindaco appena rieletto sull’onda dell’inquietante entusiasmo espresso per la sua lista “Ricoloriamo Pignataro” da numerosi esponenti della potente famiglia Lubrano, parenti stretti del boss mafioso (Lello Lubrano, ucciso il 14 novembre 2002) con il quale Giorgio Magliocca si incontrò più volte alla vigilia delle amministrative del 2002. Sempre secondo le interpretazioni circolate in città – non sappiamo se arbitrarie o meno -, i carabinieri della locale Stazione sarebbero già impegnati in accertamenti sul plateale entusiasmo dei Lubrano per la rielezione di Giorgio Magliocca.

“Qui si mette male”, devono aver pensato i magliocchiani, “dobbiamo al più presto farci vedere insieme con i carabinieri, pubblicamente e serenamente, sennò la gente si mette in testa strane idee”. Pertanto sarebbe stata affidata una missione speciale al “Grande Puffo del magliocchismo” (all’anagrafe Luigi Magliocca, che presidia piazza Umberto I), padre del preoccupatissimo sindaco, per riannodare i fili con i carabinieri. L’occasione – dopo una settimana di passione – si è presentata sabato 25 giugno 2016 quando il “Grande Puffo”, che pontificava davanti al Bar Sport seduto al solito “tavolino Contital”, ha visto arrivare un equipaggio dei carabinieri, con il vice brigadiere Carlo Mingione e il vice comandante della locale Stazione, maresciallo Marco Passato. Con uno scatto insospettabile, il “Grande Puffo” ha lasciato il “tavolino Contital” (così definito perché in genere ritrovo di dipendenti, loro parenti stretti e clienti che aspirano a essere assunti dal noto stabilimento dell’area industriale), ha raggiunto i due sottufficiali dell’Arma (vedi foto) e li ha scortati al bar per il caffè di mezzogiorno. Impossibile sottrarsi al velocissimo “Grande Puffo”, il cui “pronto intervento” è stato più veloce del “112”.

La comica sortita del “Grande Puffo” ha provocato divertite risate tra i buontemponi piazzaioli, convinti che la scena sia stata in realtà un pessimo segnale lanciato all’opinione pubblica, la dimostrazione della paura dei magliocchiani per i presunti accertamenti dei carabinieri sull’imbarazzante “caso Magliocca-Lubrano”.

Rassegna Stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

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