PIGNATARO M. – Sabato 2 maggio decine e decine di persone hanno dato vita ad un riuscitissimo presidio fuori l’inceneritore della biopower . Un momento di confronto reale e di democrazia dal basso, interventi e proposte dinanzi alla nuova/vecchia minaccia dell’impianto, con la consapevolezza di quanto il quadro di questa piccola landa della provincia di Caserta sia totalmente allarmante.
Il gassificatore di Capua tornato sulla scena, la questione della ex-pozzi, il progetto del biodigestore di Iavazzi, le bonifiche mancate, e finanche l’ecomostro della Biopower, il tutto a pochissimi km di distanza l’uno dall’altro.
Se questa è la vita scelta per noi, lo ribadiamo ancora una volta: la nostra dignità non la deleghiamo a nessuno, neanche al più potente dei re.
Siamo scesi in piazza oggi, con alle spalle due anni di lotta popolare molto intensa a Calvi Risorta, con il chiaro intento di far capire alla controparte che non siamo disposti a mediare, la biopower è una grande truffa per le comunità e specula su disoccupazione e povertà. Non servirà per lo sviluppo, né per i posti di lavoro (se qualche posto ci sarà non è certo per i disoccupati del nostro territorio) né per l’energia elettrica (vedi turbogas sparanise). Nel ribadire che difenderemo, senza se e senza ma, angolo per angolo delle nostre comunità, chiediamo a gran voce che l’Amministrazione comunale, e non solo, prenda parola sulla questione pubblicamente, dato il silenzio calato dal giorno della sentenza in consiglio di stato.
In vista delle imminenti regionali annunciamo già da ora che non permetteremo alcuna passerella politica sui nostri territori a chi specula e devasta. L’appuntamento resta per le strade dell’Agro Caleno, il 27 maggio a Calvi in contemporanea con lo svolgimento della conferenza dei servizi sul biodigestore di Iavazzi. Annunciamo inoltre assemblee pubbliche, iniziative e volantinaggi per costruire i prossimi appuntamenti di lotta.
Comitato popoalre per l ‘agro caleno : no centrale a biomasse